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da Non lo so

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da Io

Se non dici il tuo nome, per chiunque sia qui, il tuo messaggio non può arrivare.

19 settembre 2020

da Io so

Io il coraggio, invece, ce lo avrei avuto. Ma tu no, tu sei così: hai paura di esporti e di fare domande per non soffrire. Hai preferito chiudere in modo brutale, evitando, ancora una volta un confronto e dopo tutto quello che hai sempre dichiarato di provare per me. Io penso che tu non abbia voluto rinunciare al tuo orgoglio e mettere davvero in discussione le tue convinzioni. Però avremmo potuto parlarci negli occhi almeno una volta, anche solo per dirci "Addio".

19 settembre 2020

da Anonimo

Ho letto e riletto decine di volte questa dedica, ma una cosa non sono proprio riuscit* a capirla, malgrado tutti i miei sforzi: se cioè la dedica debba intendersi indirizzata dalla persona A alla persona B, oppure viceversa... Quale che sia il caso però, di certo devo fare i miei complimenti all* scrivente.

19 settembre 2020

da Anonima

Potrei sapere la lettera iniziale del tuo nome?

19 settembre 2020

da Anonim#

Potrebbero essere mie queste parole. Purtroppo io ho aspettato davvero tanto che facessi un passo verso di me, ma la tua poca chiarezza mi ha fatto capire che ciò che volevi, era solo giocare o passare un pó di tempo diversamente. Sei giovane hai ancora tante possibilità davanti a te. Ogni volta che ti vedo, continua ad essere un colpo al cuore, ma ora lo tengo per me. Non sono arrabbiat#, ma l'indifferenza che ricevi da me, serve per proteggere ancora una volta il mio cuore già martoriato. Un abbraccio

20 settembre 2020

da Forse

Ti rispondo perché non lo so...Vado avanti per inerzia. La tua dedica mi ricorda una situazione vissuta. La verità, quella che ricerchiamo, è frutto di dinamiche in movimento, di istanti passati che si coniugano con il futuro. Certezze di fare la cosa giusta non ne possiamo avere, purtroppo. Perché siamo fallaci. Il perdersi è già avvenuto e nulla potrà ritornare nel bene o nel male. Ciò che è stato è stato e sarebbe potuto servire per vivere un futuro migliore, cercando di limare certi aspetti della propria personalità e di crescere ed evolversi in maniera positiva. Ognuno ha i propri difetti...io credo siano fragilità che dovrebbe cercare di razionalizzare. Ci vuole grande forza di volontà e molta, moltissima umiltà. Ormai il tempo lasciato andare non potrà più tornare anche se le strade della vita che dovremo ancora percorrere, non possiamo conoscerle. Ci vuole leggerezza, a volte e rispetto verso noi stessi e gli altri. Se senti che questo legame con la persona a cui ti riferisci nella dedica, non è ancora svanito ma resta come cristallizzato, ti consiglio di parlarne con il/la diretta interessata, senza porsi troppe domande perché, altrimenti ti resterebbe come un peso fastidioso sullo stomaco da cui non riesci a liberarti. Te lo dico per esperienza. I legami possono avere mutevoli forme anche non convenzionali. E non possiamo saperlo a prescindere...certe emozioni vanno vissute, rischiando anche di farsi un po' male perché il tirarsi indietro non fa onore alla nostra intelligenza e al nostro cuore. Parlarsi non comporta scelte da cui non si può recedere. Parlarsi è un po' come liberarsi da fardelli che ci portiamo dietro e che non servono a farci andare avanti sereni. Il tempo non guarisce certe ferite; ciò può avvenire soltanto se ci confrontiamo con esse senza paure e senza vivere nel rimpianto di non averci provato. Tutti meritiamo la serenità ma sta a noi saperla costruire, anche se ciò significherebbe un addio. Restare nel limbo, però, è come una cintura da sub con piombi troppo pesanti. Rischiamo di non riuscire a tornare a galla e vivere nel rimpianto, nel rimorso, nella rabbia, nel dolore, nella nostra incapacità di non riuscire a comunicare i nostri stati d'animo, i sentimenti anche contrastanti, le nostre paure. Ciò che ci renderà liberi è guardare in faccia e rielaborare ciò che è restato sospeso per troppo tempo. Bisogna ripensare al passato e saperlo riscrivere con occhi nuovi. Gli occhi della nostra evoluzione interiore. Non possiamo restare ancorati a comportamenti, emozioni, schemi di risposta decennali. Bisogna evolversi, crescere, razionalizzare, comprendere, a volte anche perdonare e perdonarci se si vuole essere persone migliori. Spero che la mia risposta possa aiutarti in qualche modo ad essere maggiormente serena/o. Io vivo nel mio piccolo, grande mondo antico, dove le fiabe hanno preso il posto di vecchi incubi e dove il profumo dei fiori mi ricorda assolati pomeriggi di molti anni fa. Non concedo spazio alla sofferenza sterile; non più. Gli ultimi mesi e situazioni mi hanno aiutato a superare un momento difficile dove mi è stata sbattuta una porta in faccia proprio mentre tentavo di comunicare. Ma ho rielaborato tutto ciò ed ora sono più razionale. Almeno, so che ho fatto tutto il possibile. E non ho rimpianti. Questo mi ha fatto stare meglio. Spero che tu sia più fortunato/a di me. In bocca al lupo.

20 settembre 2020

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