Mi dispiace.
Sono due parole piccole, fragili, ma pesano come pietre quando scendono dal cuore. Mi dispiace per questa situazione, per tutto ciò che ti ha ferito, per ciò che non avrei mai voluto accadesse. Vorrei poterti liberare da ogni ombra, ma so che certe tempeste bisogna attraversarle, non aggirarle.
Eppure, ascoltami: tutto passerà.
Ogni notte, per quanto lunga, porta con sé un’alba che non si può impedire. E tu, proprio tu, ne uscirai a testa alta. Lo so, perché dentro di te c’è una forza silenziosa, quella che non chiede attenzione ma costruisce, resiste, respira.
Lui può dire tutto ciò che vuole.
Le parole possono essere coltelli, oppure possono essere vento: rumore che passa senza lasciare traccia. Tu lo sai, meglio di chiunque altro, che io non sono come lui. Tu lo senti, anche quando i dubbi fanno tremare le certezze. Io sono qui, con il cuore in mano, e sono tanto addolorata, tanto dispiaciuta per ciò che stai vivendo. Vorrei poterlo cambiare, riscrivere, curare.
E nonostante tutto, tengo accesa una speranza lucida, ostinata:
che tutto si risolva in positivo.
Che da questo dolore nasca un cammino nuovo.
Che tu possa guardarti allo specchio e vedere non le ferite, ma il coraggio con cui le hai affrontate.
Io ci credo.
E continuo a crederci anche per te, quando tu sei troppo stanco per farlo.