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Dedica a cui stai rispondendo
Ero una ragazza pudica e timida,
con il cuore che tremava come una foglia al primo vento.
Ti osservavo da lontano,
come si guarda una stella troppo alta
per sperare davvero di sfiorarla.
Già allora ero innamorata di te,
e i tuoi abbracci li sentivo tutti:
quando mi stringevi forte,
stritolandomi il cuore senza saperlo,
riempivi il mio silenzio di un calore
che fingevo di non desiderare.
E i tuoi sguardi, i tuoi sguardi penetranti
mi accarezzavano come mani invisibili,
scivolavano sulla mia timidezza
e lasciavano impronte profonde
che non ho più saputo cancellare.
Il tuo cuore non era mio,
lo capivo da come guardavi altrove,
da quelle strade che prendevi senza voltarti,
da parole mai dette
che cadevano leggere e pesanti allo stesso tempo.
Io custodivo il mio sentimento
come un fiore nascosto tra le pagine di un libro:
delicato, segreto,
ma così vivo da profumare tutta la mia anima.
Rimasi discreta, silenziosa,
con il pudore che mi tratteneva
e l’amore che mi liberava dentro.
Una voce sussurrava che non ti avrei mai avuto;
un’altra, più ostinata,
continuava a chiamarti piano
nel buio del mio cuore.
Così ti ho amato:
nei tuoi abbracci che mi ferivano e guarivano,
nei tuoi sguardi che mi penetravano l’anima,
in tutto ciò che non è mai stato davvero mio
e che pure mi apparteneva nel segreto
più dolce e più doloroso che conosca.
Dopo anni ho capito che per questo mi hai allontanato,
Perché l’amore non ha bisogno di una strada a senso unico…
Dare e ricevere ricordi?
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