Sai, a volte mi chiedo se c’è qualcosa di rotto in me.
Non nel senso fisico, no, non parlo di ossa o organi,
parlo di quel posto dentro che dovrebbe sentire… l’amore.
Quel posto che dovrebbe scaldarsi quando qualcuno ti guarda davvero,
quando ti dice: “Ci sono. Per te.”
Ma a me succede raramente. O forse mai.
Mi sento come una finestra chiusa in una casa vuota.
Puoi passarci davanti, notarla…
ma nessuno entra. Nessuno resta.
E io?
Io amo. E amo forte.
Amo con una fame che mi brucia dentro,
con un desiderio che non sa stare zitto,
che batte nei pensieri come tamburi sotto un temporale.
Ma il problema è che amo… l’impossibilità dell’impossibile.
E tu sei come la luna nel cielo d’inverno…
luminosa, ma lontana.
Così dannatamente lontana.
E non importa quanto io allunghi le mani,
quanto io urli in silenzio il tuo nome nella notte:
tu non puoi sentirmi.
O forse non vuoi.
E allora mi porto addosso questa assenza.
Un’assenza che pesa più della tua presenza.
Perché tu ci sei, oh sì…
ci sei in ogni canzone, in ogni strada che ricorda il tuo passo,
in ogni parola che non riesco a dire a nessun altro.
E io rimango qui,
con questa tristezza che si è fatta casa nel mio petto.
Non urla, non piange…
è più subdola…si nasconde dietro sorrisi.
Ti sussurra che non sei abbastanza.
Che non meriti.
Che se l’impossibile non vuole raggiungerti, forse è colpa tua.
E allora taccio.
E continuo ad amare da lontano,
come si ama un sogno che al mattino svanisce,
lasciando solo il vuoto tra le mani.
Ma io….amo lo stesso…amo incondizionatamente,
Anche se non mi vedi.
Anche se non mi ami.
Perché certe persone non si smettono di amare,
Nemmeno quando se ne vanno.
Nemmeno quando… non sono mai arrivate davvero.