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L’origine del Kilimangjaro la montagna sacra dei Masai al centro della savana è profondamente spirituale, non so quanti di voi hanno avuto il privilegio di averla vista ma è qualcosa di magico, di incredibile, ti chiedi come sia possibile che in una savana torrida, pianeggiante per migliaia di chilometri si erga improvvisamente una montagna così maestosa alta quasi 6 chilometri, circondata da foreste verdissime, tropicali nelle quali si è rifugiato l’ultimo piccolo nucleo di gorilla in via d’estinzione.
Non è come l’Everest incastonato in una catena montuosa come l’Himalaya gigante tra giganti, no é qualcosa credetemi di veramente unico al mondo, ti fa pensare quando la vedi a qualcosa di miracoloso, di magico, di Divino nell’immensa calura piatta regno dei leoni, giraffe, antilopi, elefanti, da qualsiasi punto vedi questa infinita piramide incappucciata di neve perenne, nessun posto al mondo ti fa pensare alla creazione di Dio come lui, il Kilimanjaro.
Ebbene tra i masai scorre da millenni un racconto di generazione in generazione, che ci riporta indietro di migliaia di anni all’alba del mondo, ciò per confermare come l’uomo si è evoluto avendo la concezione di Dio insita nella propria coscienza istintiva e naturale, nel DNA!

Alle origini del mondo Dio si trovava nella lussureggiante savana, dopo aver dato origine alla Terra da una sua idea concretizzata, aveva da poco creato lì il suo magnifico regno animale e vegetale auto-regolamentato da una catena biologica perfetta.
Dopo questa immensa fatica, stava riposando un poco, seduto su una pietra e come succede sempre proprio in quel momento di pace improvvisamente ecco apparire Satana, il male, furibondo e invidioso di cotanta bellezza appena originata dalle sacri mani di Dio.
Sferzando la sua immensa coda ed emettendo una rabbia ben visibile nei suoi occhi rossi fiammeggianti come classico nel suo costume comincia a offendere il Creatore senza ritegno:
Sei stanco perché sei immensamente vecchio e debole, voglio sfidarti a una gara che mi vedrà sicuramente vincente….
Dio senza nemmeno degnarlo di uno sguardo e abbastanza infastidito gli chiede in quale gara intende cimentarsi.
Ti sfido a costruire con tutte queste pietre sparse nella savana una montagna, se io la farò più grande della tua, tu sarai costretto ad andartene in esilio per sempre, se vincerai tu comanderai per sempre e solo tu questo mondo che hai appena creato!
Dio senza nessun timore risponde di accettare questa assurda gara ma a un ben preciso patto, non basta fare soltanto la montagna più grande ma è necessario anche colorarla di un colore neutro, bianco sulla punta, in modo da non spaventare i tanti animali appena creati da un suo semplice pensiero, quindi ciò che sarà da Dio dipinto di bianco sarà opera e proprietà di Dio.
Satana acconsente spavaldo ritenendo sicuro di vincere per lui e le sue immense forze questa gara e in questo modo sminuisce, accantona dalla sua mente questo piccolo particolare che si rivelerà per lui fatale.
Del resto questa idea di innalzare una montagna di pietre, chi l'avrà ispirato?
Immediatamente comincia a accumulare sassi su sassi ruggendo di rabbia, dopo averne accatastato
una quantità enorme dall’alto getta uno sguardo al Divino vecchio che lentamente e senza
nemmeno far caso a quello che sta facendo Satana continua a accumulare pietre, un mucchio di pietre come può fare un bimbo o poco più.
Le risate di Satana echeggiano in tutta la savana, è sicuro di vincere, non c’è gara, si sente troppo forte, sente la vittoria in tasca, ma essendo il male non ha un limite, lo vuole sbeffeggiare, deridere, annientare, vuole fare una montagna di pietre, esagerata, anche perché più alta la farà più sarà difficile che Dio riesca a salire fin lassù a dipingere di bianco la sua cima e correndo ovunque a reperire pietre, sassi e addirittura massi continua a ergere la “sua” montagna.
Sfinito anche lui e in quel momento spaventato da un qualcosa che ancora non sa ma che sente, getta un occhiata di sotto e vede Dio alle prese con una piccola catasta di pietre e stranamente fermo con un anfora tra le mani e un pennello che sta intingendo nell’anfora, tutto questo molto lentamente, essendo immensamente ma solo apparentemente molto ma molto vecchio.
Satana vedendo questa scena non può fare a meno di emettere urla e bestemmie denigratorie all’indirizzo di Dio, e emettendo una squallida schiuma di rabbia e soddisfazione, in quel momento il suo pensiero è uno solo, potrei fermarmi perché ho già vinto ma lo voglio umiliare di fronte a tutte le sue creature, innalzerò ancora di più questa montagna, non ce la farà mai con quella lentezza che si ritrova a dipingere la cima di bianco, a malapena riuscirà a terminare quel mucchietto di pietre che è riuscito a fare.
E qui il suo immenso orgoglio gli viene contro, perché continuando a accumulare sassi a un certo punto è talmente stanco, esausto che non riesce più nemmeno a muoversi e non può fare a meno di guardare cosa sta facendo il suo vecchio si ma temibile e imprevedibile avversario che sempre lo ha sconfitto.
Satana guarda intensamente Dio, e prova paura, immensa paura ma non riesce a capirne ancora il perché, come può perdere questa volta?
Ha accumulato talmente tante pietre che non può perdere e Dio non ha nemmeno finito di dipingere di bianco il suo mucchietto di pietre, il tempo sta scadendo ormai ha vinto perché quella paura interiore?
La risposta non tarda ad arrivare Satana stremato guarda Dio, l’Infinito Essere Cosmico si ferma, si volta e guarda Satana profondamente negli occhi, fermo, forte, deciso, Satana non è mai riuscito anche volendo a reggere quello sguardo e guarda altrove, improvvisamente accade qualcosa di magico che Satana non ha mai visto in vita sua, è talmente stracco che riesce a fatica a muoversi appena, riesce ad alzarsi, a guardare verso l’alto, e dall’alto, dal cielo stanno cadendo sempre di più tanti fiocchi di neve candida, bianca, pura che in breve, brevissimo tempo copre con un manto per l’appunto bianco tutta la cima di quella montagna, Satana emette ruggiti mai sentiti e riesce a gridare queste semplici parole:-Hai colorato di bianco anche questa montagna che ora è tua, ora comprendo che tutto è tuo ed è sempre stato tuo, come ho fatto ad essere stato così stupido, sto anche morendo di freddo è meglio che io fugga.
Come sempre Satana fuggì per l’ennesima volta con la coda tra le gambe e Dio disse sorridendo alle orecchie delle donne masai, in sogno, queste semplici e uniche parole:- Ngài ngài Kilimanjaro che significa “la casa di Dio e la sua fonte dell’acqua per tutti”!
Loving Bob