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Tutti sogniamo un mondo dove regni solo la gioia, questa infatti è una passione dell'anima, il suo contrario è il dolore per la mancanza di questa gioia.
Ciò dimostra la bontà della natura, nonostante che il dolore non sia una passione dell'appetito naturale, ma sensitivo.
È nel corpo perchè come per il piacere è richiesta la sensazione, ma il suo moto è nell'anima, mentre i disturbi fisici sono passioni del corpo, per questo Sant'Agostino da specialmente al dolore il nome di "infermità."
Come il piacere e il dolore sono percepiti al presente dai sensi, così la gioia e la tristezza sono conosciuti dall'intelletto e dall'immaginativa, oltre che nel presente anche nel passato e nel futuro.
A volte la tristezza può causare la gioia, come la meraviglia negli spettacoli per alcuni personaggi, che possono ricordarci il nostro passato.
Quando noi infatti ci ricordiamo di un bene che ci manca ricordiamo anche l'amore verso di esso e l'amore causa il piacere.
Come la tristezza è causata dagl'altri, infatti secondo San Gregorio Nisseno cioè Nemesio e il Damasceno la tristezza è l'accidia, l'abbattimento o ansietà, la misericordia e l'invidia.
Non lo è la penitenza perchè riguarda i nostri peccati, mentre nella misericordia perdoniamo i peccati altrui, come l'invidia è verso il bene altrui, l'accidia l'impedimento all'amore, l'ansietà un suo aumento detto perciò anche angustia.
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