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Dedica a cui stai rispondendo

Non é una dedica ma piuttosto un quesito che non otterrà probabilmente risposte soddisfacenti: cosa vi tiene ancorati alla vita? perché vi rattrista tanto il pensiero della morte?
Per carità sono contenta che i più vogliano stare al mondo ma mi chiedo perché provate tanta repulsione per le persone che mostrano insofferenza verso la vita?
Vorrei risposte possibilmente scevre da ipocrisia non frasi fatte che sminuiscono il problema quali: "su su che la vita é bella! pensa a chi sta peggio! ma non ti vergogni? c'è gente che sa di dover morire e vorrebbe vivere!"
E la tragedia di chi vorrebbe morire e invece é costretto a vivere? chi non ha chiesto neanche di nascere ed é costretto a subire per anni le decisioni altrui senza poter scegliere verso che orizzonte remare?
Mi chiedo cosa vi fa dire che ne vale veramente la pena? se foste soli in questo mondo a parlare solo con voi stessi senza poter dare amore a qualcuno e riceverne, senza poter insegnare niente a nessuno, senza dover lottare per qualcosa, che fareste? continuereste comunque a mangiare, bere, lavorare per voi stessi sapendo che con voi finirà tutto ? ecco io vivo così da anni, in solitudine.
E quante volte ho provato a far fronte ai problemi, a cambiare le cose. Ho provato addirittura a terminare il gioco senza successo creandomi ulteriori problemi con ricoveri, farmaci e frustrazioni.
Ma ogni anno io ci provo e ci riprovo a cambiare le cose o migliorare ma senza successo.
È che la vita è diventata così amara dopo tanti anni che senza soddisfazioni non si ha la forza di costruire qualcosa, è come attraversare un deserto immenso senza un goccio d' acqua.
La tela che rappresenta la mia vita è così inquinata e piena di scarabocchi che non saprei proprio da dove cominciare: non verrebbe più istintivo bruciarla, strapparla, lacerarla con una lama o renderla ancora più brutta in un momento di rabbia?
Siete liberi di giudicare se vi va; scrivendo questo "inno alla vita" mi espongo alle critiche ma sappiate che la tela è veramente spo**a.
Sono vigliacca è vero ma non più di tante persone lá fuori che continuano a vivere un'esistenza normale con alti e bassi.
Nella mia vita c'è tanta sfortuna e soprattutto tanta sofferenza che mi ha impedito di avere fiducia nel mondo e vivere gli anni più belli di una vita umana...non me li renderá nessuno.
La solitudine che ho dovuto SUBIRE io negli anni non è nemmeno descrivibile, solitudine talmente radicata in me da impedirmi qualsiasi legame sociale.
È come se fossi vissuta per anni in una giungla osservando i comportamenti degli animali e dopo un periodo di tempo indefinito mi fossi trovata in una metropoli con tante persone impegnate e troppo prese per dare retta a una selvaggia che non parla la loro lingua.
Esperienze se ne fanno in una giungla certo...ma nella metropoli saper cacciare non serve a molto.
L'esempio sarà un po' esasperato eppure vi dirò che a 20 anni non avevo mai preso una metropolitana ed evitavo come la peste le macchinette del caffè per paura che qualcuno potesse ridere nel vedermi così imbranata, intenta a studiarne il funzionamento.
Esperienze amorose mai avute. Ho un profondo disprezzo verso quelle persone che dimostrano di usare gli altri, che cambiano partner assecondando i loro capricci solo per convenienza o per gioco. Gli auguro solo un decimo della solitudine che vivo io per rendersi conto di quanto sia importante un rapporto umano.
A me basterebbe così poco: un'uscita in bicicletta, una gita, un bagno al mare, un bacio sulla guancia, un abbraccio, una cena in un ristorante, un film al cinema, un concerto, una serata estiva in compagnia, coi grilli a contare le stelle.
Fare anche solo una di queste cose che rientrano normalmente nella quotidianità, una volta sola e già avrei dei ricordi bellissimi.
La mia mente è stanca di lottare da sola e difatti si rifiuta anche di ragionare, non ricorda, non funziona più bene come prima; gli occhi non versano più una lacrima e sono sempre fissi nel vuoto da tempo ormai. Ogni tanto rido senza motivo, giusto per ricordarmi come si fa ma la piega naturale delle labbra è una smorfia verso il basso...come quelle signore anziane che sembra facciano uno sforzo immenso anche solo a sbattere le ciglia.
Io sono così stancamente infelice e troppo selvaggia per condurre un'esistenza normale.
Di nuovo vi chiedo che senso ha vivere, e aggiungo...senza amore?