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Dedica a cui stai rispondendo

A volte sai mi chiedo che diritto ho io di dirti che ti amo...

Dopotutto se dovessi provare a prevedere la tua risposta immaginaria mi diresti, a ragione, che non posso dirlo perché non ti conosco davvero così profondamente come faccio intendere qui. Ed è un'obiezione giusta, direi quasi inappuntabile. Però poi provo a ribaltare la tua risposta con una domanda che in realtà pongo a me stesso:

"Che cosa mai potrei scoprire su di lei che mi faccia smettere di provare quello che provo ormai da un secolo?" Ho immaginato tutti gli scenari peggiori possibili e nessuno di questi mi è mai sembrato anche solo lontanamente tanto grave da dirti. "Sai cosa c'è? Scusami ma mi sono sbagliato per 17 anni, non sei quella che credevo, non mi interessa più nulla di te, addio".

Capisci che sarebbe assolutamente senza senso? Molto più folle di tutte le lettere/poesie che ti ho mandato, o dei regali che ti ho spedito. Ed io credo che questo tu dentro di te lo sappia molto bene: il motivo per cui non vuoi parlarmi, non vuoi vedermi è che sai che se succedesse io ti amerei di più. Perché il solo fatto di conoscere i tuoi pensieri e poterti guardare negli occhi mi porterebbe a un livello di felicità che non ho mai conosciuto prima e che quasi certamente non conoscerò mai, punto.

Non mi importa niente degli errori che potresti aver commesso, io certamente ne ho commessi molti di più e di ben più gravi, anche e soprattutto con te. Non sono mai stato geloso dei tuoi fidanzati, semmai li ho invidiati tutti. Non mi interessano né la tua taglia né le tue misure perché non ti ho mai voluto bene solo perché sei bella come nessun'altra. Io ti vedrò sempre bella come nessun'altra, non c'è niente che possa accadere che ti possa rendere meno desiderabile ai miei occhi.
E quando parlo di desiderio non mi riferisco al sesso, anche se fare l'amore con te sarebbe come toccare il cielo con un dito. Quando parlo di desiderio, torno indietro a quando capii che avresti segnato la mia vita per sempre; e quando ci ripenso c'è un aspetto che ancora risalta.

Vedi, quello che mi ha sempre affascinato di te è che, per quanto tu avessi il tuo bel da fare per gestire tutti i tuoi corteggiatori (io a quel tempo non lo ero esplicitamente), anche quando eri diciamo "impegnata" sentimentalmente, non mi hai mai dato l'impressione di essere definita o dipendente dal tuo ragazzo, come spesso accade a quell'età.
Mi sembrava che tu avessi una tua strada in mente, qualcosa di molto più grande delle banali questioni adolescenziali. Sai, ho imparato che quando al talento si unisce l'ambizione, allora nascono le persone speciali, magari non sempre comprese appieno, ma che emanano una luce diversa rispetto a tutte le altre.
Quando guardavo te, io vedevo sempre un solo destino possibile: non essere mai una tra tante ma la prima tra poche.

E proprio per questo tuo destino speciale, ho sempre pensato che conquistare il tuo cuore avrebbe richiesto un'impresa titanica. Quando io parlo di desiderio mi riferisco a QUEL desiderio: occupare un pezzettino del tuo cuore, anche solo nella parte più esterna dove il bordo è più spesso, restando lontano dal centro. Solo qualche millimetro a destra o a sinistra e avrei potuto ritenermi soddisfatto. Poi sì, avrei voluto anche darti un bacio, non uno qualsiasi, un bacio indimenticabile ma quella sarebbe stata solo la ciliegina sulla torta. Quindi per tornare al punto, ritengo sia quanto meno accettabile che io usi il verbo più impegnativo del mondo quando parlo di te.

Certo è un amore solamente potenziale ma quello ormai lo devo mettere in conto. E delle volte mi viene spontaneo chiamarti "amore mio" ma attenta "MIO" non è un aggettivo possessivo ma piuttosto una sorta di dativo di relazione (non che io abbia mai voluto darti lezioni di latino, anzi...).
"Tu PER ME sei l'amore". I due elementi della frase sono interscambiabili: non posso riferirmi a te senza parlare d'amore così come non posso riferirmi all'amore senza parlare di te.

E così vado avanti all'infinito, sospeso tra quel bacio pazzesco che non posso darti e quei preziosissimi millimetri che ancora devo conquistare.