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Lo dice la Storia:
Nel IV secolo A.C fioriva, nel mediterraneo ed in medio oriente, la cultura ellenestica.
Essa costituisce ancora oggi - dopo 25 secoli – il riferimento della nostra cultura scientifica e non solo (Archimede, Euclide, Pitagora, Platone, Tolomeo ecc, ricordiamoci inoltre che gli elleni avevano già scoperto l’eliocentrismo).
La civiltà Ellenica decade sotto l’ascesa dell’impero romano che estende la sua globalizzazione a tutto il mediterraneo ed oltre, fino all’Europa continentale ed all’Inghilterra.
E - se posso permettermi – Dio o gli Dei – erano fortemente presenti nella vita quotidiana.

L’impero romano finisce sotto le spinte restauratrici delle tribù barbariche del nord Europa che ci consegnano direttamente al medioevo, al geocentrismo ed al terrapiattismo.
Il medio evo è di per sé la negazione della globalizzazione, con le sue fortificazioni, le città murate, richiama di più alla mente le società tribali.
Dio è rinnegato in nome dell’asservimento acritico a Lui stesso, ricordiamo l’inquisizione e l’esoterismo alchemico medioevale (maghi e streghe)

L’intero processo dura all’incirca 18 secoli fino al Rinascimento quando si ricomincia ad attingere a piene mani alla cultura antica (ellenica).
Col Rinascimento rifioriscono, prima in italia e poi in tutta Europa, le arti e le scienze. Fra l’altro finalmente è scientificamente dimostrato che la terra è tonda e gira intorno al sole.

Il nuovo periodo illuminato viene però presto soffocato dal processo di globalizzazione innescato in successione dall’impero Borbonico, da quello Napoleonico e poi da quello Asburgico, che hanno il loro momento di massimo splendore nel colonialismo e ci consegnano direttamente alle due guerre mondiali.

Questa fase storica (dal rinascimento al colonialismo) dura “solo” 6 secoli e, semplificando, possiamo dire si conclude col dopoguerra e con la nascita o rinascita delle democrazie occidentali, negli anni 40/60.

Nel frattempo si afferma sulla scena mondiale la nuova potenza globalizzante degli USA e, nell’arco di soli 60 anni abbiamo assistito all’ascesa ed alla (probabile) decadenza della terza grande globalizzazione.
Semplificando si potrebbe dire che, dopo la seconda guerra mondiale, si è passati dalla guerra fredda e dalle proteste sociali del 68, mosse da un generalizzato sentimento di grande speranza, al dominio esteso della cultura occidentale, con le sue pretese di controllo sociale, politico, finanziario, militare e tecnologico, che viene ora messo in discussione da un banale microorganismo acellulare.

Le conclusioni traetele voi