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Dedica a cui stai rispondendo

Cara mamma,
una mia amica mi ha detto che "perdonare ci rende liberi". Ho imparato a perdonare i tuoi sbagli perché ho capito quanto dolore ci sia dietro quegli inesorabili errori. Ti ho perdonata quando mi hai detto di non mollare la presa, quando hai passato le nottate accanto a me e quando, grazie ai tuoi sacrifici, mi hai permesso di andare avanti. Spero tu mi possa perdonare per la mia incandescenza giovanile. Mi avevi detto di non partire e di andare in Irlanda nei mesi a venire.Non ti ho ascoltata, come è mio solito fare, però ti avevo promesso che sarei tornata presto, se qualcosa fosse andato per il verso sbagliato e l'ho fatto. Dopo quel nuovo marasma l'ascia di guerra l'avevo seppellita, davvero. Mi ero arresa. Ero così stanca di questa lotta amara. Ma quando avevo perso le speranze io, tu eri ancora fiduciosa. E approdammo da lui. Ero scettica al riguardo.Pensavo che solo un'unica donna sulla faccia della Terra sapesse comprendermi da questo punto di vista. Volevo alzarmi e andare via dieci minuti dopo. Ma grazie a questa persona la vita è tornata a sorridermi di nuovo e ora mi sembra un immenso campo di girasoli. Però è soprattutto grazie a te, che hai insistito così tanto affinché lo chiamassi e devolvessi un po' di fiducia nei suoi confronti. Ti ho perdonata perché sono riuscita a capire certe scelte, certe misure dettate dalla costrizione. Tu pensi, sempre, che io abbia una sorta di dolore latente per papà, non è vero? Vorrei sapessi che io non sto male per lui; ho provato a sfidarlo, ho provato per quanto possibile a recuperare un rapporto genitoriale. Ma credimi, non sto male per lui. Una persona così non può essere amata.E non merita lacrime. Mi bastate voi: tu, mia sorella, zia e nonna. Purtroppo i nostri rapporti sono sempre tesi.Mia sorella pensa che io viva in una sorta di castello fatato, ove tutto mi è possibile e ove ogni capriccio conosce la sua soddisfazione.Probabilmente è così. Quando sono lontana vivo in una bella ampolla di vetro, distante anni luce dai nostri problemi. Ti affliggi per lei ma la verità è che non vuole essere salvata perché uscire da quello strano mondo che si è ritagliata, significherebbe rimboccarsi le maniche e iniziare a lottare per un obiettivo. Inoltre volevo dirti che per quanto quella piccola realtà sia limitante dal punto di vista sociale, tu non devi annullarti come persona. Da donna a donna, datti una possibilità. Te la meriti. Forse in 20 anni di matrimonio papà ti avrà portato un mazzo di rose rosse una volta. Forse non hai più l'età per aspettarti le rose rosse da qualcuno, ma questo non ti esula dal fatto di essere una donna. Non vederti solo come lavoratrice stacanovista di un posto che non ti soddisfa neanche un po'. E nemmeno solo come madre. Percepisciti come una persona nel suo insieme. Ti ricordi quando a casa veniva quella schiera di gay? Ero solo una bambina allora. Zia dice sempre che papà ti ha isolata. Però ti divertivi così tanto in quel contesto ilare. Perché non torni a divertirti un po'?E non preoccuparti più per me, non preoccuparti più. Adesso che ripongo tutta la mia fiducia nell'esperienza di colui che non mi farà né più cadere, né volare NON vi farò più certi scherzi da insubordinata. Buonanotte.
Tua figlia,
Sally.