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Dedica a cui stai rispondendo

Non capirai mai l’orrore che hai causato a me... Sono certo che tu ne abbia al massimo una qualche vaga idea e che abbia interpretato le mie ultime parole di qualche mese fa come vittimismiche e false. In realtà mi hai letteralmente ucciso. Ma forse è meglio se non ne prenderai mai coscienza. Nel caso avessi una coscienza (come ce l’hanno quasi tutti gli esseri umani anche se molti la nascondono) faresti fatica a convivere con te stessa (o almeno è quello che accadrebbe a me: sapendo di aver deliberatamente distrutto una persona sia socialmente che psicologicamente non riuscirei a vivere con me stesso). Beata te che dormi sogni tranquilli e sogni i Caraibi con Matteo. Viaggia pure con lui, facci sesso più che puoi e, in generale, goditi tutto questo (apparente) benessere finché dura. Una cattiva azione nel mondo si riflette quasi sempre su di noi anche se non ce ne accorgiamo. Spero vivamente nonostante tutto che non ti capiti mai quello che ho passato io perché conoscendoti non so se riusciresti a reggerlo. Al di là di tutto, nonostante tu mi abbia letteralmente ucciso, ti voglio ancora bene e non vorrei mai che passassi quello che ho passato io: è troppo doloroso per essere augurato a qualcuno e sarebbe troppo crudele farlo sapendo cosa si prova. Provo dei sentimenti contrastanti nel sapere che (apparentemente) te la passi bene ma una parte di me (quella che ti vuole bene e che ti ama ancora tanto) è felice per te. Vorrei essere felice anche io...ma vorrei e potrei esserlo solo con te, anche se ormai diventa sempre più chiaro ogni giorno che passa che le cose tra voi due non potrebbero andare meglio (apparentemente). Ormai sei irraggiungibile anche per una semplice chiacchierata e non so che fare per attirare la tua attenzione e spingerti a cercare un contatto con me. Vorrei almeno chiarire il fatto che non sono un manipolatore e un bugiardo come tu e Matteo avete fatto intendere a voi stessi nei vostri discorsi (francamente non so come, forse grazie alla sua buona parlantina). Non so neanche se io e te parleremo ancora faccia a faccia un giorno, comincio a dubitare persino di quello. Non so neanche come interpretare il fatto che ormai ti faccia vedere con gli occhiali anche da Matteo, se vederlo in modo positivo oppure in modo negativo (positivo o negativo per me ovviamente). Non so cosa fare, non so cosa pensare, sono completamente disorientato. Ho chiesto aiuto a Dio mille volte e per mille volte m’è stato fatto intendere che l’unico a potermi aiutare sono io. Ma faccio fatica a studiare, faccio fatica a fare la tesi, non so come sbloccarmi e riprendere il ritmo perso un anno fa per la storia di FV. Non so che fare... Sono stato abbandonato da tutti, non credo più né all’amicizia né all’amore. Non credo più in niente, è come se fossi un settantenne vissuto, disilluso da qualunque cosa nella vita, nel corpo di un ventisettenne. Forse tutti abbiamo dentro di noi la consapevolezza che l’amore e l’amicizia sono due cazzate, due tavolette per bambini a cui facciamo finta di credere per dare un colore la nostra vita. Solo che nessuno di noi vuole ammetterlo a se stesso nonché prenderne pienamente coscienza perché è troppo doloroso disilludersi così brutalmente dai due concetti principi (amore e amicizia) che fanno andare avanti le vite di tutti noi, e le rendono meno noiose e meno dolorose, permettendoci di studiare e di lavorare con zelo nella speranza di essere ricompensati dai nostri sforzi, non solo professionalmente ed economicamente ma anche e soprattutto socialmente. Ritieniti fortunata che io abbia dei sani princìpi e che pertanto non distruggerei mai le vite di mia madre, mio padre, mia sorella, mio zio e mio nonno. Se non fossi così altruista potresti avere una morte sulla coscienza, letteralmente, non sto scherzando né esagerando, e bada bene che non lo dico per farti sentire in colpa, in quanto dubito che questo messaggio possa arrivarti in qualche modo o che in un futuro prossimo o remoto tu possa leggerlo. Sei molto fortunata e al terribile danno che mi hai arrecato non puoi rimediare né ti interessa farlo. Ti raccomando solo di non distruggere psicologicamente nessun’altra persona per nessun altro motivo, anche se a questa persona vuoi male o se vuoi vendicarti di lei per qualcosa (come con tutta probabilità era il mio caso, e ci sei riuscita egregiamente, per inciso, mi hai completamente rovinato la vita, e non sto esagerando neanche qua). Ti ho fatto del male, è vero, ma non l’ho mai fatto deliberatamente, mai! Ti ho allontanata con intransigenza, è vero, ma senza insultarti o attaccarti sul personale, sono stato solo drastico e deciso. E sai perché ti ho allontanata? Non perché fossi uno scemo ma perché da mille tuoi atteggiamenti avevo inteso che non mi volessi veramente e che da parte tua fosse solo un gioco in cui non riuscivi ad avere il controllo. Vedevo che eri molto presa da te stessa, eri insicura e non cercavi attenzioni solo da me ed evidentemente non ti bastavo (ti sei persino vergognata ad uscire allo scoperto con me una sera con i nostri compagni di teatro e questo la dice lunga). E sai cosa? Avevo assolutamente ragione, e avevo ancor più ragione ad avere di te. Ma sei tornata a farti sentire, abbindolandomi con qualche bella parola e persino baciandomi una sera, probabilmente per avere il controllo (almeno parzialmente) sulla situazione. Poi hai smesso improvvisamente di baciarmi e invece di ammettere che ti stavi allontanando, permettendomi di chiudere in tempo quella pagliacciata che era diventata (e col senno di poi è sempre stata) il nostro rapporto mai definito chiaramente, hai negato di allontanarti più volte (mentendo spudoratamente), ogni volta che ti chiedevo perché non mi baciassi tiravi fuori frasi vaghe come “non sono nelle condizioni”, “ho un po’ di cose per la testa”. Nel frattempo però, sforzandomi di alle tue parole e credendo che fosse solo una crisi temporanea, dovuta alla storia di FV e ad altre cose, ti ho fatta entrare nella mia vita, ti ho invitata al mio compleanno, ti ho presentato qualche mio amico. Improvvisamente quel laido figlio di pu**ana del mio ex “amico” comincia a fare il provolone con te ed io non mi preoccupo più di tanto di questo perché non pensavo avresti mai dato corda a una persona simile né ti saresti resa complice di una po**ata del genere. Invece non appena comincia a fare il provolone chiudi improvvisamente il nostro rapporto dicendo dal nulla di non sapere più come vedermi e dopo poco tempo cominci a uscire con lui, fregandotene del fatto che avresti spu**anato un’”amicizia” durata anni (finta e opportunistica da parte sua, certo, ma questo non vuol dire niente). Ho tentato di chiudere il rapporto tante volte, sapendo dentro di me che era “diventato” una ridicola pagliacciata, utile solo a te, ma ogni volta che tentavo di farlo mi affibbiavi mille ridicole scuse; la prima volta mi hai addirittura baciato per tenermi buono, le altre volte mi hai detto un mucchio di banalissime bugie a cui mi sono sforzato di credere ma a cui dentro di me non ho mai creduto davvero, talmente erano ridicole e poco credibili (e col senno di poi ho fatto bene a non crederti del tutto). Ma nonostante tutto credevo che la tua reticenza a voler chiudere (nonché il tuo incazzarti quando ti contattavo solo per chiederti i fumetti dopo un nostro litigio) implicasse che ci tenessi a me in qualche modo. Per questo ho portato avanti quella ridicola pagliacciata nonostante tutto. Comunque fossero andate le cose, non avrei mai creduto che mi avresti fatto deliberatamente del male, tantomeno in modo così brutale. Questo perché, nonostante reputassi il nostro rapporto una pagliacciata, credevo veramente che tu mi volessi bene. Almeno in quello mi sembravi sincera. Mi sbagliavo. Non appena quel viscido ha cominciato a fare il provolone e a mostrare un serio interesse nei tuoi confronti invitandoti persino a casa sua non hai perso tempo nel chiudere brutalmente con me per poter uscire pochissimo tempo dopo con lui e iniziare la tua nuova storia, pianificata da tempo probabilmente (perché era palese che ti piacesse anche se lo negavi) ma che hai aspettato a iniziare perché non eri sicura che fosse interessato nonostante la differenza d’età. Non te n’è mai importato umanamente di me, mai. Dopo che ti ho allontanata mi hai contattata solo per vendicarti nel modo più brutale possibile, fingendo di volermi bene, mentendomi quando ti dicevo che ti stavi allontanando (avendo paura che lo facessi anche io, perché non volevi che fossi io a chiudere quella pagliacciata ma tu), e proferendo parole vaghe quando ti facevo notare che non facevamo più niente (poco dopo avermi baciato per tenermi buono, per giunta) del tipo “non sono nelle condizioni”, “non mi sento bene perché ho un po’ di cose che mi passano per la testa” (sempre e costantemente negando di allontanarti salvo nell’ultimo periodo). Hai portato avanti una cosa utile solo a te stessa, causandomi dei ricordi orribili di cui non sentivo il bisogno. Avresti potuto tranquillamente essere più chiara ed ammettere che ti stavi allontanando la prima volta che te l’ho chiesto. Avrei sofferto, certo, e probabilmente avresti sofferto anche tu al momento, ma sarebbe stata una sofferenza totalmente *gestibile*, che non mi avrebbe compromesso psicofisicamente (o almeno non più di quanto aveva già fatto con la storia di FV). Invece no, hai abusato della mia fiducia mentendomi e tenendomi buono finché ti ero utile, per scopri prevalentemente personali (nulla a che vedere col volermi bene, anzi, l’esatto opposto), per poi buttare il nostro rapporto (pagliacciata, NdA) tranquillamente nel cesso poco dopo che quel viscido ha manifestamente un interesse esplicito nei tuoi confronti. Ti rendi conto quali sono state le implicazioni a livello psicologico per avermi mentito ed aver abusato della mia fiducia??? No, e non ne avrai mai idea probabilmente visto che sarebbe troppo maturo e doloroso prenderne coscienza, e sei ancora una bambina dal punto di vista umano. Quali sono state le tue risposte quando ho tentato di farti capire quello che mi hai fatto, mesi fa? “Non stavamo insieme” (stessa cosa che continuava a ripetere lui), “Mi sono comportata solo in conseguenza di come ti comportavi tu”. Certo che non stavamo insieme! Allora potevi evitare di mentirti e di entrare nella mia vita solo per vendicarti e per distruggerla nel modo più brutale possibile! Non c’entra lo stare insieme o meno! Quello che mi hai fatto è stato orribile, e mi ha dimostrato che persino il dirmi di volermi bene era una patetica scusa (insieme a tante altre per tenermi buono) per portare avanti quella ridicola pagliacciata finché non ne avresti ricavato qualcosa di utile (cosa che poi infatti hai fatto). Anche su questo mi hai mentito! E sull’agire di conseguenza a come mi sono comportato io non farmi ridere! Un conto è allontanare una persona perché pensi che non gliene freghi nulla e per paura di quella persona (una paura totalmente giustificata col senno di poi), un altro è distruggere deliberatamente una persona, e psicologicamente e socialmente, rendendosi complice di una schifosissima po**ata. Io non ti avrei mai fatto una cosa del genere, MAI! Ti ho fatto del male, è vero, ma non te ne ho mai fatto deliberatamente e UMANAMENTE ho sempre tenuto a te (difendendoti davanti a tutti, anche dopo la nostra “rottura” definitiva e anche dopo che mi hai accusato ingiuriosamente di essere un bugiardo e un manipolatore, scappando poi vigliaccamente senza motivare adeguatamente le tue asserzioni, mentre tu hai sempre parlato male di me a Matteo, non perdendo mai occasione per dirgli quanto io fossi insignificante per te). Non ho mai passato una certa linea, non ho mai mentito in mala fede per scopi personali facendo finta di tenerci per vendicarmi di qualcosa distruggendoti psicologicamente nel modo più brutale possibile e anche rendendomi complice della fine di un’amicizia solo per curiosità e desiderio di vendetta. Ripeto: quello che ti ho fatto io (per motivi assolutamente comprensivi e non finalizzati a farti volontariamente del male a differenza tua) non si può *assolutamente* paragonare a quello che mi hai fatto tu. Quello che mi hai fatto tu è oggettivamente mille volte peggio, perché fatto in palese malafede con mille bugie in mezzo, con lo scopo di farmi deliberatamente del male per vendicarti (come segretamente hai sempre sperato senza dirmelo esplicitamente) di averti fatto sentire rifiutata (e non perché ti piacessi davvero perché non ti sono mai piaciuto veramente col senno di poi, ma solo perché avevo ferito il tuo orgoglio rifiutandoti). Io ho espresso sempre preoccupazione per il tuo stato d’animo, persino quando ti ho fatto del male (non perché volessi fartelo ma perché reputavo necessaria per quanto dolorosa la mia decisione, e facevo bene col senno di poi, il mio vero errore è stato farmi abbindolare dalle tue belle parole, dal tuo bacio e dalla tua miriade di bugie per tenermi buono, continuando a uscire con te inutilmente facendoti inutilmente entrare nella mia vita permettendoti di distruggerla). Non ho mai provato il desiderio di farti volontariamente del male e, ripeto, non avrei MAI E POI MAI fatto a te quello che tu hai fatto a me (con una leggerezza surreale per giunta). Sai perché? Perché io a differenza tua ti volevo bene davvero, quello che ho provato prima, durante e dopo non era una “cottarella del ca**o” e tutte le parole che ho detto non erano dettate dell’emotività come lo erano le tue. Non eri la prima cog***na che mi capitava a tiro (come invece io ero il primo cog***ne che ti capitava a tiro in un periodo brutto che hai avuto con Jack con il quale ti sentivi poco desiderata e avevi una palese voglia di attenzioni sia sessuali che romantiche); io ti amavo davvero, e probabilmente ero innamorato di te già dalla prima settimana. Quando mi sono lasciato andare con te ero sincero (col senno di poi anche se al momento ero comprensibilmente confuso) e non eri la prima cog***na con cui lasciarsi andare (nella vita mi sono lasciato andare solo con due persone, tra cui te). Mi sono lasciato andare con te perché mi piacevi davvero, non eri solo una ragazza da cui cercavo attenzioni per insicurezze personali (non ne avevo bisogno: avevo le mie insicurezze come sai, ma non ho mai pensato di curarle con una ragazza; anzi, con te sono peggiorate esponenzialmente). Ho cercato di avere sempre un rapporto sincero con te perché speravo di costruire qualcosa di importante con te, qualunque cosa sarebbe potuta essere. E, al di là di tutto, non ti avrei mai rovinato deliberatamente la vita come tu hai fatto a me e mai lo farei se potessi tornare indietro. Perché? Perché ti volevo veramente bene nel senso stretto del termine (cioè di volerti far stare bene). Peccato che tu invece volessi solo vendicarti creandomi una sofferenza ingestibile che si poteva evitare e influenzando negativamente la mia sfera psichica e sociale. Ma sai cosa? Non sei riuscita a schifarmi comunque (anche se ne avrei motivo). Quando ti ho detto una volta che non avresti mai potuto farmi schifo perché ti amavo davvero, ero sincero anche in quel caso. Triste constatare che per te fosse tutta scena ma non importa, non so come ma ti voglio bene ancora. E mi auguro che tu possa continuare ad essere felice, se hai già trovato la tua felicità. Anche se la tua felicità si basa sulla distruzione della mia psiche, del mio orgoglio, della mia autostima e della poca vita sociale che avevo. E di questo non ne prenderai mai atto ma forse è meglio così. Non potresti essere felice con la consapevolezza di aver creato deliberatamente la tua felicità in base alla distruzione psicologica e sociale di un’altra persona, per giunta pianificata con successo. E nonostante tutto io voglio che tu sia felice. Pertanto continua pure a credere di non aver fatto nulla di male raccontandoti qualche giustificazione, avallata da Matteo, perché tanto “noi due non stavamo insieme” o perché “tu mi hai fatto soffrire, io ho solo agito di conseguenza” (nonostante quello che mi hai fatto tu e quello che ti ho fatto io, in termini di gravità morale, non sono neanche lontanamente paragonabili). Continua a credere che io sia un manipolatore e un bugiardo che modifica le frasi per convenienza e che ha cercato sempre di mettere te e Matteo contro (dal mio punto di vista trovo ridicolo che pensi una cosa del genere ma fa niente). Non provare neanche per un secondo a concepire che ti sei messo con una persona matura unicamente dal lato pratico e professionale, ma totalmente immatura dal lato umano nonché falsa, parac**o, leccac**o, etc. Nonché rimasta con la testa ai tempi del liceo (salvo, appunto, l’aspetto lavorativo e pratico, e gli obiettivi a lungo termini, le uniche cose in cui è effettivamente un adulto). È meglio continuare a credere alla retorica del “cattivo che vuole mettere me e Matteo contro modificando le frasi come conviene a lui, facendoci passare per deficienti”. Farmi passare per una persona del genere è l’unico modo per non prendere coscienza di quello che dentro di te già sai su di lui e di idealizzarlo senza problemi di sorta. È l’unico modo che hai per idealizzare un liceale nel corpo di un adulto (che sembra un adulto perché lavora, è devoto nel confronti dei suoi genitori e ha obiettivi a lungo termine, e tutto questo ti basta a farlo sembrare tale). Fossi in te non riuscirei a dormire la notte se prendessi coscienza di tutte queste cose quindi forse (per te) è meglio così. L’ignoranza ti salverà dalla tua coscienza. E, siccome voglio il tuo bene nonostante tutto, anche io tutto sommato spero che non ne prenderai mai coscienza, anche se sicuramente ti aiuterebbe a crescere dal punto di vista umano.