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Dedica a cui stai rispondendo

"Dimmi, l'amore cos'è?"
"Forse è portare in borsa due saponette di tritolo"
"Brava, portarle o affidarle. Te le ho affidate di proposito, per dimostrarti che l'amore è amicizia, è complicità. L'amore è una compagna con la quale si divide il letto perchè si divide un sogno, un impegno. Io non voglio una donna con cui essere felice. Il mondo è pieno di donne con cui essere felici, se è la felicità che si cerca. Infatti ho avuto tante donne che a pensarci bene 5 anni di carcere sono stati un riposo. Però non ho mai avuto una compagna, e voglio una compagna. Una compagna che mi sia compagno, amico, complice, fratello. Sono un uomo in lotta, lo sarò sempre. [...]"
Quella voce. Quegli occhi. C'era un dèmone in quella voce, in quegli occhi: una passione lucida, fredda, incontrollabile, da ossesso che in nome della sua fede può commettere qualsiasi assurdità, rovinare la propria vita e quella degli altri, sacrificarvi i propri sentimenti e quelli degli altri, la propria intelligenza e l'intelligenza degli altri. Ma le tue parole chiudevano la più straordinaria dichiarazione d'amore che una creatura possa ricevere. Valevano mille abbracci in un letto, mille notti d'incanto, mille piante di gelsomino, mille s'agapò-tora-ke-tha-s'agapò-pantote. E il dinosauro che la notte prima avevo visto urlare, avanzare nelle foreste della preistoria calpestando alberi come fili d'erba non era un dinosauro: era un uomo. Un uomo solo, per giunta. Così solo che negarglisi sarebbe stato infame.
"Una compagna che mi sia compagno, amico, complice, fratello. Mi aiuterai?"
"Certo" risposi.
"Bene. Hai presente l'Acropoli...?"

-UN UOMO - Oriana Fallaci