Senti un po', ho fatto un gran pasticcio domenica. Quando si gioca in bilico in un'amicizia, non puoi mai sapere fino a che punto oltrepassi la soglia. Io con i limiti, ho problemi da sempre lo sai. Non vorrei, ahimé, che ci restassi male se per colpa di qualche bicchiere di vino in più, son stata un po' civettuola. Forse troppo, visto come mi è sfuggita di mano la situazione. Pecco alle volte di vanità femminile e ora penserai che mi piaci. Io però quel giorno avevo semplicemente bisogno di una carezza. E' egoista lo so e le trame, i giochetti in cui mi imbatto sono controproducenti. Ma tu hai equivocato, ti sei fatto rapire. La verità è che mi piaci come complice, mi piaci come amico, mi piaci come una spalla ma non come un uomo con cui intessere una relazione. Quindi ora mi toccherebbe uscire con te e fare un passo indietro ma so che tu cederesti ai tuoi istinti e ne verrebbe fuori una gran catastrofe. Per cui mi affido alla tua grande intelligenza. Non lasciarti corrompere dalle sfumature della passione e preserva il nostro bellissimo rapporto di amicizia. Se così non fosse, non saprei più con chi parlare visto che si fanno tutti incantare da due occhi da cerbiatta. Insomma, la mia amichetta mi ha confessato di avere non so quali fantasie su di me, un'altra pure e di quei ragazzi lì non ti sto neanche a raccontare. Figurarsi che con loro mi sono azzardata a fare solo l'intellettuale. T'avviso, vedi che devi fare tu, altrimenti d'ora in poi uscirò solo con il mio cane.