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Dedica a cui stai rispondendo

Non so bene il motivo per cui abbia deciso di scrivere qui. Ho aperto il computer, ho preso uno dei miei tanti documenti di Word intenzionata a continuare qualche storia lasciata a metà, ma qualcosa mi ha bloccato. Ho troppi pensieri per la testa e l'unico modo per metterli in ordine è lasciarli uscire nero su bianco.
Ultimamente sto riflettendo molto, ma stranamente non arrivo mai a nessuna conclusione. In particolare, i pensieri di questa sera sono andati a quelle che sono le mie amicizie e i miei rapporti con gli altri. Non ho molte amiche, praticamente nessun amico di sesso maschile e non credo nell'amore. Non sono neppure brava nelle situazioni sentimentali... esprimere ciò che sento a qualcuno è per me fin troppo complicato.
Dunque, non ho molte amiche. Fin qui non ci sarebbe nulla di male, in teoria. A molte persone piace stare sole, e non tutti hanno bisogno di essere circondati da schiere di persone amiche. Certo però, quando capitano situazioni come feste o eventi alle quali vorrei andare mi sale sempre un po' d'angoscia perché non so mai a chi chiedere. Da questo, il più delle volte, mi salva la mia migliore amica.
Non ho amici di sesso maschile. Sarà che non sono aperta, sarà che non sono attraente o sufficientemente interessante da attrarre l'attenzione di un individuo maschile, oppure non sarò abbastanza simpatica o affascinante. Non lo so. Non sono mai stata brava con i ragazzi. Non mi sono mai sentita a mio agio. Forse perché non ho mai trovato un motivo per cui un ragazzo avrebbe dovuto parlare con me.
E ciò si collega alla situazione sentimentale. Premetto che no, non ho mai avuto una vera storia, né un primo bacio o una qualsiasi sorta di relazione con qualcuno. Mai. Nonostante, ovviamente, in giro abbia detto il contrario.
Insomma, quale sfigata può ammettere in giro di essere ancora totalmente inesperta a diciassette anni? Non sono certo così stu**da. Mi limito ad evitare l'argomento e a rimanere sul vago, e il più delle volte funzione. In altre occasioni mi tocca fare ricorso a qualche piccola bugia.
C'è stato un ragazzo, tempo fa, uno dei primi che mi è interessato e al quale credevo di interessare a mia volta.
Per qualche mese è stato così, lui mi abbracciava, mi diceva che ero bella, era arrivato quasi a darmi dei baci sul collo. E mi piaceva. Mi piaceva f***utamente tanto. Peccato che poi la scuola finì, iniziarono le vacanze estive e lui non si fece più né vedere né sentire.
Per me è stato alquanto umiliante.
Come ho fatto anche solo per un momento a pensare di poter piacere a qualcuno?
L'amore è una favoletta che possono permettersi di vivere solamente le persone belle. Solo loro vivono nel mondo dei versi romantici in prosa, e dei finali strappalacrime delle commedie americane.
Per le persone come me non ci sono rose e fiori ad aspettarti al di là della porta il giorno di San Valentino. Per le persone come me non arriverà mai il momento in cui, quando qualche parente farà domande sul fidanzatino, si potrà rispondere raccontando da quanto tempo state insieme, o come vi siate conosciuti.
Quello in cui vivo io è un'altro mondo.
Sto imparando a non lasciarmi andare, a non cedere di fronte a nulla, a considerare l'amore come nient'altro che un'ennesima invenzione dell'uomo, come un lusso che solo alcune persone possono permettersi.
Io non sono fra queste.
Ma non mi pesa. Figuriamoci.
Stare con qualcuno è solo una perdita di tempo. E' superficiale e stupido.
Inutile.
L'unica volta in cui ho pensato di poter dare il mio primo bacio ad un ragazzo che mi piaceva sono stata presa in giro con la più grande leggerezza.
Non permetterò che succeda un'altra volta.
Non intendo commettere ancora lo stesso errore.
In fondo, se dagli sbagli si impara, questa è proprio l'occasione per dimostrarlo.
Con ciò certo non dico che bisogni rinunciare al sesso. Sesso e amore sono due concetti estremamente diversi, al contrario di ciò che pensano in molti che usano i due termini come sinonimi.
Ebbene, non lo sono.
Il sesso ha come unico scopo il piacere e il benessere, l'amore non si sa bene cosa porti. A me, da quel poco accenno che ho potuto vivere, ha portato solo una tremenda umiliazione, vergogna, rabbia e tristezza. Di certo non si può dire che mi abbia fatto stare bene.
E allora qualcuno può spiegarmi a cosa serva esattamente?
Mi sono documentata. Ho comprato libri e libri di poesie, tutte che elogiano in delicati sonetti la delicatezza e la dolcezza del sentimento d'amore, che si specchia negli occhi dell'amata, che equivale all'infinito... parole ammalianti sì, ma ingenue. Sono un'illusione.
Poi ho trovato lui. Bukowski.
Lui affronta il tema in un modo completamente diverso.
Prima di tutto esalta l'aspetto carnale. Si concentra sul sesso al punto di amare e dimostrare amore attraverso di esso.
Come se, in qualche modo, venisse prima del sentimento in sé.
A ciò unisce un profondo disprezzo verso ciò che è diventata la specie umana, ma questo fa parte di un altro argomento.
Rimanendo in tema, la sua scrittura è per me l'unico modo per avvicinarmi ai due mondi per me ancora sconosciuti.
Me lo faccio bastare.
E' giusto così in fondo.
Per chi sarà arrivato a leggere fino a qui, il mio atteggiamento potrebbe essere tranquillamente interpretato come bassa autostima, ma credetemi quando vi dico che è ben altro. L'autostima non c'entra.
Qui c'entrano solamente i fatti, la realtà concreta e tangibile.
Realtà che mi condanna in un corpo che odio, con un carattere che odio forse ancora di più. In una vita non mia, che non avrei mai scelto.
Forse mi comporto da ingrata a pensare questo. In fondo ci sono persone molto meno fortunate di me, che probabilmente darebbero tutto pur non avendo niente per essere grassi come me piuttosto che scheletrici e sottili come un filo d'erba.
Ma non posso cambiare l'opinione che ho di me stessa. Se potessi dare la mia vita a qualcuno che sarebbe felice di averla, credetemi, lo farei. Sicuramente la meriterebbe molto più di me.
A questo punto non credo ci sia altro da dire. O almeno è meglio trattenermi, ho scritto decisamente troppo. Ma una parte dei pensieri è andata al loro posto, perciò non posso lamentarmi.