Rispondi alla dedica

L'invio delle risposte è gratuito, le informazioni del mittente sono opzionali.

Il tuo nome
Regione Provincia

Testo della risposta

Non pubblichiamo le risposte che contengono:

  • parole abbreviate "stile sms": ke cmq qnd sn...
  • lingue diverse dall'italiano (es. dialetti);
  • messaggi personali;
  • provocazioni o insulti;
  • testi non attinenti alla dedica;
  • richieste di informazioni personali;
  • solo giudizi senza darne una motivazione;
  • numeri di telefono, e-mail o siti Internet;

In ogni caso ci atteniamo alle linee guida di Google per il tipo e la qualità dei contenuti inseriti.
Vi invitiamo a leggere attentamente le NORME PER I CONTENUTI.

Dedica a cui stai rispondendo

Ciao Luca.non dovrei mettermi a scriverti qualcosa che non solo non leggerai, ma che anche se lo leggessi non ti apporterebbe nulla, né ti toglierebbe qualcosa.Ci siamo conosciuti tanto tempo fa, forse 5 forse 6anni fa, ed io mi sentivo ancora forte, potente,ancora viva.La malinconia di stava gia affacciando sulla mia vita eclissandomi la purezza dei sentimenti, oscurandomi l'anima e rendendola un posto pieno di detriti e squallore, ma avevo ancora il potere di oppormi a tutto questo.Avevo il potere dei miei 19anni che mi dava la possibilità di credere ancora profondamente nel mio talento, nella mia bellezza, nella mia virtù.Ma ero gia troppo marcia, ed ecco perche le cose tra noi sono crollate, ecco perche non sono mai stata sincera con te, ecco perche ti ho illuso e raggirato.Perche all'epoca riuscivo ancora a trarre piacere dal sedurre qualcuno per poi lasciarlo sanguinante, a terra.Mi sentivo invincibile quando riuscivo a farlo, e con te è stato tutto cosi tremendamente facile.Il profumo dell'universita, di quei lunghi corridoi solenni, di quelle statue dagli sguardi vaqui, di quelle aule polverose, di quelle scale eleganti, invecchiate bene sotto il peso delle scarpe da ginnastica di tanti prima di noi.Il sole di ottobre che filtrava svogliato dai finestroni ingrigiti dal tempo, le panche si legno su cui scivolavamo per stare vicini, e la mano che voleva sul foglio, che cercava di seguire la voce di quell'insegnante buffo che tu prendevi in giro, e che però mi fece tornare a casa quella volta, all'esame.E mi fece piangere lacrime amare, dense di verogna, di livore per non aver saputo superare quel mio secondo esame.Ma ci tornai!Eccome se ci tornai.Lorenzi fu costretto a mettermi 30, fu costretto a constatare che conoscevo quel libro meglio di lui ed io recuperai il mio orgoglio che divenne più smagliante e grosso che mai.Ricordo anche quella tua casa da universitario collocata dove bazzicavano pazzi e spacciatori, quella casa che sapeva di naftalina, di chiuso.E tu che mi guardavi salire le scale come se non ti sembrasse altro che un bel sogno!e invece io ero dietro di te, che procedevo con un sorriso di tensione sulle labbra, che non vedevo l'ora di dimostrarti quanto io fossi intelligente, colta,sveglia.E tu che invece volevi solo guardarmi negli occhi, in quegli occhi che ti piacevano tanto, quelli in cui dicevi che ti saresti potuto perdere.Dio com'eri banale a volte.Ma la banalità era il tuo prezzo per essere vero, mentre il petto si gonfiava di presunzione ad ogni tup complimento scontato.Non ti reputavo abbastanza per me, non conoscevi Dante, né tutte le poesie di cui vacevo vanto, non conoscevi i bei libri che avevo letto, credo che ti reputassi troppo semplice per me, per una me cosi altezzosa, cosi complicata cosi piena di se.E tu volevi solo vedermi, volevi solo un amore semplice come te, volevi che io stessi con te, ma non capivi che non ero la ragazza di periferia dolce e forse un po' strana che pensavi tu, non ero solo quella a cui brontolava lo stomaco durante le lezioni di latino, quella che poi tu puntualmente trascinavo fuori, quella a cui offrivi le sigarette, quella con cui mangiavi la pasta che non sapevi cucinare, quella con cui studiavi nella penombra di quel salottino anni 60, con l'odore del pranzo che ancora imoregnava l'aria, quella che voleva davvero studiare mentre tu volevi baciarla.Quella che non scappò come te all'esame di letteratura italiana, quella che entrò con il petto gonfio di speranza e di saccenza, quella che usci vittoriosa a chiamare suo padre.Non ero solo quella.Ero torbida, contaminata irrimediabilmente oramai da un male che pochi anni dopo si sarebbe manifestato in tutto il suo sfacelo.Ero gia bugiarda, meschina,accecata da un bieco bisogno di sentirmi bella, giusta,si sentirmi un gradino sopra la gente che incontrago ostendando cultura e un buon senso che conoscevo solo a parole.E percio ti presi in giro, perche tu eri arrendevole ed io ero come una strega che voleva farti sanguinare, che voleva vedere fino a che punto sarebbe potuta arrivare, che voleva solo giocare un po'.Ti ho voluto bene Luca, nonostante tutto, ti ho voluto bene, Ero solo immatura ed avevo ancora dentro tanto di quell'influsso adolescenziale che mi rendeva incompleta, indecisa,stu**da.Tu valevi più di me, perche splendevi di una luce rassicurante, sincera,una luce che vedevo bene ma di cui non mi importava.E ricordo molto bene anche quei pomeriggi di luglio in cui tu facevi un ora e mezzo di macchina per venire da me a Perugia, e mi aspettavi in quello squallidissimo appartamentino alla naftalina collocato in uno dei peggior vicoli della città, con il sole infuocato che batteva contro i vetri e le serrande abbassate, che rendeva quel posto un vero forno entro cui noi bruciavamo sdraiati sul divano letto, finalemente liberi da tutti quei maglioni che indossavamo d'inverno, finalmente pelle contro pelle sudore contro sudore.E mi ricordo che volevi fare l'amore, che ti sdraiavi sopra di me e che soffrivi nel non potermi avere davvero, di doverti accontentare di un contatto incompleto mentre tu mi volevi tutta.E ricordo quanto ero stro, nza nel lasciarmi baciare e toccare per poi tirarmi di colpo indietro quando provavi a fare sul serio, a togliermi i vestiti, ad insinuarti con le mani dove sarebbe stato troppo compromettente.E giocavo a fare la pura, la bambina mentre tu non stavi nella pelle e pensavi "Questa sarà la volta buona, dopo mesi mi bacerá almeno e poi magari staremo insieme" Ma io scappavo giu per le scale, in quel pianerottolo buio, ti dicevo che dovevo tornare a casa, che era tardi, che mi aspettavano per cena.Allora tu mi seguivi, mi facevi salire nella tua macchina e pieno di felicità perche ero li con te, mi accompagnavi a casa con vasco a tutto volume, cantandomi le strofe di quelle canzoni semplici semplici, come te.E mi lasciavi verso casa, perche sotto casa non mi facevo riaccomoagnare, e provavi ancora a baciarmi ed io provavo ancora a calmarti con la promessa che ci saremmo sentiti quella sera.E alloratu guidavi buono buono fino al tuo piccolo paese Marchigiano, contentissmo che io fossi stata vicino a te, e mi dicevi la sera che avevi l'odore di quella crema che usavo addosso, che non riuscivi a dormire che stavi impazzendo, che non volevi piu aspettare.Hai detto perfino fi amarmi nei momenti di delirio più assoluto, quando ancora credevi che avresti potuto smuovermi un sentimento che non avrei mai potuto provare.Non eri quello per me Luca, non lo eri allora e forse non lo saresti nemmeno adesso, E questo lo so bene anche se quando ho visto quella foto di te e quella ragazza, la tua ragazza insieme, ho avuto una fitta di fastidio, quella che tipicamente punge chi vede qualcosa che era solo suo in mano a qualcuno che ne fa un uso migliore.E per un attimo mi era presa voglia di cercarti, di stuzzicarti o magari di chiederti scusa per quel messaggio in cui ti liquidavo con due parole, come la peggiore delle putta.ne, e magari chiederti ancora come sono stati quei giorni in cui hai compreso chi ero fino in fondo, quando i tutti quei miei avvertimenti disseminati nei mesi hanno avuto finalmente un senso, quando hai capito che ti avevo solo raggirato.Vederti laureato e innamorato mentre io non sono riusicuta poi a combinare un ca.zzo nonostante tutto è stato come guardare una lezione di vita durissima ma giustissima, senza sconti.E per un attimo l'idea di intromettermi in quello che avevi costruito, nella tua serenita e di venirti a turbare coi miei occhi e con tutte le mie ombre mi aveva allettato, mi aveva tentato a dismisura.Ma non eri quello per me, non ti amavo e non ti amerei nemmeno oggi, nemmeno adesso che ho capito quanto mi sono comportata male con te, nemmeno adesso che provo rimorso e vergogna per quelle moine con le quali ti ho fatto credere qualcosa che non era reale, che non aveva sostanza.sei solo un bel ricordo, di un periodo fortunato in cui non avevo tanto problemi, in cui sapevo ancora ridere di cuore, un bel ricordo che mi riporta alla mente l'odore di quelle pagine studiate, dei temdini della mano che bruciava per scrivere veloce quegli appunti di storia che conoscervo ancora gelosamente, intattine perfetti come se tantu anni non fossero mai passati.Ma è tutto qui.tutto si ferma qui.Auguri Luca!ti voglio bene e mi ricordero di te ancora per molto.