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Cose tra i genitori. Racconto di una delusione.

Sono un uomo passato di 50 anni. Tutta la mia vita da bambino fin’ora, ho pensato e penso alla mia famiglia di allontanarli più distante dalla povertà. In parte sono riuscito. Trovandomi in mezzo a una enigma che non riesco a uscire fuori, ho pensato di scrivere questi righe, cercando di avere qualche risposta, di buon senso, da qualcuno che ha avuto l’esperienza, se c’è.
Per fortuna, ho sfortuna (non riesco chiarirmi questa enigma) i miei famigliari – moglie e figli, lottano con tutte le forze di provare, l’esperienza della sofferenza. Cercano attraverso le loro capacita e mezzi alla loro disposizione, di incontrare, quel che io conosco bene, la povertà.
Come padre ho sostenuto con tutti i mezzi alla mia disposizione di fare studiare i figli. Sono riuscito a accompagnarli a frequentare l’università. Hanno seguito ogni giorno i corsi di giurisprudenza in aula. Il figlio grande ha finito i esamini circa due ani fa. Deve fare la tesi. L’altro figlio, ha finito anche lui, il quinto anno di università, frequentando ogni giorno i corsi in aula, di giurisprudenza. Ha ancora 4-5 esamini, da finire, puoi deve prepararsi la tesi. La mia, moglie è stata una casalinga, molto convinta.
Per realizzare il mio desiderio, sono stato accompagnato di una motivazione, forte che non mi ha lasciato, scampo a pensare al mio tempo libero. Ho lavorato, senza orario, tutti i giorni, pensando giorno e note, come realizzare e portare a fine gli impegni presi. Posso dire ero dipendente/drogato dal lavoro. Ho rischiato grosso, con il salute, ma minimo, avevo una motivazione.
La famiglia pareva unita fino a circa 3 anni fa.
Visto trascuratezza degli interessi minimi, necessari alla sopravivenza giornaliera degli figli, ho iniziato a segnalare il rischio derivante dove si poteva arrivare.
Sono stato, immediatamente, contrastato con le parole facile da esprimerli, dai tutti.
Come si conosce nella realtà, le parole sono diversi dai fatti.
In meno di tre anni il risultato, dimostrato con i fatti reali, tutti i miei cari, sono arrivati silenziosi, non parlano, non dicono nulla, non li interessa cosa si succede intorno a loro, provano di passare inosservati in casa, quando sono presente, aspettano che qualcuno risolverà i problemi necessari per sopravivenza giornagliera.
Questo modo da fare, dei figli (famigliari) mi ha portato di farmi perdere la motivazione. Non riesco a concentrarmi su lavoro. Tutto il giorno sono preoccupato e ho paura della loro decadenza.
Ora mi sento investito di un fallimento imprevisto. Sono confuso e deluso.
Sarà un piacere, gradito di condividere questi momenti, con idei visti e impostati da un altro punto di vista. Chi sa? Potrà essere utile anche per i altri.