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Dedica a cui stai rispondendo

Era il 5 giugno 2014, una giornata come le altre, un giorno caldo come tutti i giorni di giugno. Quel giorno non ti avevo vista a scuola, mi sembrava strano visto che mancava poco alla fine della scuola e visto che il giorno prima eri venuta e ci siamo parlate come tutte le mattine. Era arrivata l'ora di andare a casa, suona la campanella, le prof non ci fanno uscire e noi non sapevamo minimamente il perché, le prof ci dicono di ritornare esattamente un'ora dopo. Arrivai e il mio scenario fu questo : Ragazzi e ragazze che piangevano, medici a scuola e la dirigente disperata insieme hai professori. Non capendo molto origliai e sentivo dire " ha avuto la meningite " , " può morire " , "é grave". Ma quando capii di chi si trattava mi crollò il mondo addosso, era lei, la Meggy, scoppiai a piangere al solo pensiero che fosse andata all'ospedale che fosse ricoverata in terapia intensiva. Ci fecero accomodare tutti nel salone, una dottoressa ci spiegò cos'era questa malattia e che cosa comportava e ci disse che era meningite, nel suo caso, meningite fulminante, ma mentre parlava la dirigente la interruppe e disse... " ragazzi, ascoltatemi, oggi é una gionata molto triste per tutti noi qui presenti, perché non c'è l'ha fatta, Margherita non c'è più" scoppiammo tutti in lacrime, nessuno si sarebbe mai aspettato nulla di tutto questo. Aveva solo 13 anni ed era la ragazza più dolce che poteva esistere a questo mondo. Lei era unica, piena di vita e solare. Alla veglia e al funerale le lacrime scendevano da sole, senza sosta. Non riuscivo a parlare e l'incredulità si prendeva possesso di me. Era un incubo. Vidi i genitori, il padre che cercava di essere forte, la madre che é letteralmente crollata vicino la piccola bara bianca dove dentro c'era lei. Un momento brutto per tutto il paese. Per mesi e mesi e ancora ora passato già un anno si sta male quando si ripensa a lei. Si cercava di dimenticare non lei, ma il dolore che si prendeva gioco delle nostre vite. E io voglio ricordare MEGGY con due semplici parole, unica e speciale. Lo era e lo é ancora ora. CIAO MEGGY SONO VALE, NON SO SE MI RIESCI A VEDERE, SENTIRE, MA COMUNQUE TI VOLEVO SALUTARE, E MAGARI ANCHE CHIEDERTI UNA MANO CON GLI ESAMI, A PARTE GLI SCHERZI, MANCHI MOLTO, MANCHI UN SACCO E NON C'È GIORNATA CHE NON TI PENSI, COME STAI ? BENE ? SPERO DI SI, SPERO CHE ALMENO IN PARADISO CI SIA L'ARIA CONDIZIONATA PERCHÉ QUA SI SOFFOCA E C'È MOLTO CALDO, DIMMI... SONO BUONE LE NUVOLE, DI CHE COSA SANNO, PRIMA O POI A QUESTE DOMANDE E AD ALTRE MI DOVRAI RISPONDERE, PROMESSO ??? TI VOGLIO BENE MEGGY, MANCHI E NON VEDO L'ORA DI RIVEDERTI.