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Dedica a cui stai rispondendo

Sembrava che fossi l'unico che amasse studiare in quel liceo. Se avessi detto ad uno dei miei compagni che le vacanze estive sono più una noia che un periodo di divertimento mi avrebbero subito etichettato chissà come, forse come uno sfigato, uno sgobbone. Questa cosa me la sono sempre portata come una caratteristica e una croce. Col tempo però ho imparato a confondermi, a fare ciò che fanno tutti, a rinunciare a certi interessi perché mi sentivo in errore. Sono arrivato a perdere certe buone abitudini diventando uno dei tanti che pensa solo alle uscite nel week-end, il calcio, le ragazze. Non è che mi dispiacciono queste cose, anzi mi appaiono come una forma diversa di cultura per cui si può essere portati. Ma mi faceva strano essere l'unico che ascoltava le lezioni, che prendeva appunti... così mi sono uniformato. False scene mute alle interrogazioni, voti bassi per evitare di dare nell’occhio, e tante altre cose prese alla leggera… ci stavo male, non era quello che volevo, ma... pensavo dovessero aver ragione loro che erano in maggioranza. Invece per una volta c’è stato qualcuno che mi ha fatto ricredere, qualcuno che non spaventa se dico che studiare è anche un piacere. Le tipe come l'Albachiara di Vasco non sono poi solo una leggenda. Con lei c’è stata una grande simpatia da subito. Non poteva essere diversamente; mi ha riconfermato che fin a quel momento avevo solo incontrato gente fatta allo stesso modo e che non essere come tutti non vuol dire essere soli. Adesso ci scambiamo qualche parola ogni tanto per i corridoi; il bello è che con lei si può parlare proprio di tutto, anche confrontarsi su qualcosa di più interessante delle solite cose da adolescenti; anche lei è brava, addirittura è fra le prime nell’istituto. Forse da ragazze è più facile non essere derise… o forse sono io che dovrei considerare meno ciò che penserebbe il resto della classe e darmi da fare come una volta. Senza che lo sapesse è riuscita a rimettere in discussione le mie prospettive.