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Dedica a cui stai rispondendo

Si è affacciato timidamente, più di dieci fa, come un fiore dai petali bellissimi, luminosi, ma incapace di aprirli. Tenerissimo in ogni cosa cui si applicava, esagerato in ogni reazione, piccolo in ogni sfida, ma sempre incredibilmente capace di amare.
Amare chi? Me? Stavolta chi non conosceva l'amore o semplicemente voleva ignorarlo, chi credeva di non averne bisogno, chi, forse, nemmeno sapeva darne. Giorno dopo giorno abbiamo iniziato a condividere sempre qualcosa di più, di più grande, di unico. Quello che poi avremmo chiamato amicizia. Un'amicizia unica. Nel mio dare non c'erano limiti. Il mio affetto non ha mai avuto paura di niente. Nessuna difficoltà, nessuna, ci ha mai visti distanti. Perchè eravamo già legati. L'uno nell'altra. L'una con l'altro. Per anni. Gli ho dato il possibile e l'impossibile. Tutto. Sempre. Solo a lui. E ancora mi capita di chiedermi perchè proprio a lui. Perchè solo lui sopra ogni cosa e prima di tutti, anche di me? Perchè ho scelto di stare con lui in quel modo? Perchè ho deciso di portarmelo dentro? Che senso fa farmi domande a cui non rimedio risposte? Doveva imparare a schiudersi e io volevo esserci. Nemmeno io so come abbia fatto a dargli quello che gli ho dato.
Tutta quella forza che non avevo neanche per me.
L'ho aiutato per il solo piacere di farlo.
Quando non potevo sopportare di vederlo in difficoltà.
Quando avevo forza sufficiente per entrambi.
Quando la vita mi chiamava a prove difficili ed io fingevo di non ascoltare perchè tutta la mia forza dovevo darla a lui.
Quando tiravo fuori dai guai lui, dimenticandomi di me.
E i suoi problemi svanivano mentre i miei, rimandati, si moltiplicavano. Per anni non mi sono mai chiesta se meritasse quello che ho facevo per lui. Ma questo ora lo so. Non sempre l'ha meritato. Non sempre l'ha apprezzato. Non sempre mi ha capito. Non sempre si è sforzato di venirmi incontro. Non sempre mi ha ascoltato. Non sempre sono venuta prima di tutti, come diceva lui.
Ma lo amavo.
Solo il rispetto gli ho sempre chiesto.
Ma qualche volta è mancato anche questo. E solo io so nei miei "non ti preoccupare", "non è un problema", "non fa niente" quanta amarezza nascondevo.
Perchè avrei voluto che non fosse stato lui a tirarmi certi colpi.
Proprio lui. La persona per cui mi sono annullata, affinchè non gli mancasse niente. E' stato qualche volta una delusione, una sofferenza. Spesso è stato lui il mio male. Ma era comunque lì. Sempre. Anche star male valeva la pena per lui.
Già...
Si è annullato tutto.
Quando si è presentato a casa mia con un anello e un mazzo di fiori, chiedendomi di sposarlo. E io ho accettato, ho capito, ho finalmente capito che tutto quello che avevo fatto per lui, lui l'aveva capito. Il messaggio gli era arrivato, e le mie sensazioni erano completamente sbagliate. Lui stava crescendo, come volevo io. E voleva far crescere anche me con lui. Legati a doppio filo in una vita che volevamo portare fino in fondo.
Perchè si cambia. Si cresce. E certe presenze nella propria vita non si mettono in discussione mai. O almeno così è per me. Già...
perchè ora il fiore ha spiegato i suoi petali. Sono fiera di lui. Ma se questo significa che volerà in cieli non miei, in prati di cui io non farò più parte, non mi basterà la certezza che mi porterà dentro di sè.
Amare qualcuno significa volerlo vivere, far parte dei suoi attimi, non dei suoi ricordi. Significa non volersi perdere niente della persona che si ama. Sì, è amore. Ma un amore "anomalo", immenso, oltra la normalità, al di là della banalità. Dopo aver tanto dato solo se di lui non mi importasse nulla potrei accettare "grazie di tutto" e di vederlo volare via. Ma chi se lo ha portato via questo non lo capisce. Per non permettere a nessuno di toccare quello che lui era per me, mi sono allontanata da chi di certezze me ne dava tante. Ma l'ho sempre voluto io e so che non me ne pentirò mai.
Ma forse non ha capito neanche questo. Cosa ne è, ora, di tutto quell'amore dato?
Se ne sta tornando piano piano. Lui non ne ha bisogno. No, amore mio, non sono parole di rabbia nè di rancore. Di male ultimamente ne ho patito abbastanza. Credo proprio che possa bastare.
Per anni, tra discussioni, incomprensioni, gelosie e momenti bellissimi, indimenticabili, non ti ho perso di vista mai. E a darmi forza era le certezza di essere importante per te, del tuo affetto speciale, di essere "su un piano diverso". Chiaramente non sarai d'accordo con me, ma se ti dico che queste certezze ora non le ho più, forse significa che un po' ti sei distratto. Non mi sento più "unica e l'unica", come dicevi tu. Quello che fuori vedo è un fiore che vola lontano.
Il tuo bisogno di amare ti porterà altrove, quando io non ci sarò più, come mi dicevi sempre tu. Credo di averti dimostrato la volontà di ritrovarci. Ma da sola non funziona. Sto investendo tanto.
Se ti dico che a volte non mi sento più "la tua vita" non fare l'offeso, come al solito. Pensa se la mia è un'impressione giustificata.
E se è vero che sono ancora parte di te... saprai farmelo capire...
Non sottovalutare quello che ti ho detto...
Mi manchi, sei la persona più importante della mia vita: questo nessuno te lo toglie.
Sono stata male e le conseguenze le pago ancora.