Cara sorellona, sono quasi due mesi che ti sei allontanata da me.
Sei partita, sei andata a vivere in una città così grande come Roma, e così distante da me.
Sai, piano piano credevo di riuscire ad attutire il colpo. Invece non è così.
Mi manchi, e tu non puoi sapere quanto.
Pochi giorni fa ho compiuto diciassette anni, e tu non c'eri. Ho dovuto festeggiare da sola, e non ho potuto stappare una bottiglia con te che mi tiravi le orecchie e mi davi il regalo.

E così mi hai battuto. Ricordi che facevamo le scommesse? Sei stata tu la prima ad andare via di casa, mi hai lasciato quasi sei anni fa. Ma comunque prima eri vicino, ti venivo a trovare spesso. Adesso sei laggiù,un posto lontanissimo e irraggiungibile per me.
Quando ci vedremo?

Martedì nascerà Samuele, il mio terzo nipote. Mi fa male non poter esserci. Non poter gioire con te, e vedere il faccino di quel cucciolo.
Mi dispiace non poterlo vedere crescere come invece ho fatto con gli altri due. Non esserci quando hanno bisogno di me.

E così siamo ridotte al vederci forse quattro volte all'anno. Non posso più parlare con te, non posso più sfogarmi, non posso più venire a piangere sulla tua spalla.

Non posso più. Perchè tu adesso hai una famiglia, un marito e dei figli a cui pensare. E non puoi stare dietro a me, una sorella in preda ad una crisi adolescenziale che fa capricci. No, non puoi proprio.

Ma sappi che ti voglio bene. Te ne ho sempre voluto, anche se non sono stata brava a dimostrarlo. Anche se a volte ti rispondevo male, anche se invece di amarti ti odiavo.

Lara.