Lettere

da Robert per Francy

La notte del 31 ottobre non ho chiuso occhio. Sarà stato l?alto tasso alcolico o uno stato di agitazione dovuto ad una molteplicità di fattori, ma non sono riuscito a prendere sonno. La mattina seguente e per tutta la giornata mi ha attanagliato un nervosismo frammisto ad una irritabilità che non conoscevo da diverso tempo. Mi sono fatto un attento esame della coscienza, anche perché essendo spesso da solo in macchina, ho molto tempo per riflettere, e sono arrivato alle cause di questo mio stato di inquietudine. Questo mio malessere generale è dovuto a te. E? vero che ho tante altre preoccupazioni, professionali e non, ma in tutta onestà il resto è molto marginale Quando sto male, si intende quando sto male dentro, di solito ho due alternative; o vado a piangere sulla mia ?spalla? collaudata che mi ascolta e mi consiglia, o apro il computer e scrivo una lettera che nessuno oltre al sottoscritto, di solito leggerà. In questo caso, vista la delicatezza della situazione, ho deciso di scegliere questo secondo metodo per scaricare la tensione accumulata. Ho decine di file che raccolgono i miei altalenanti umori, i miei piccoli grandi problemi, le mie inquietudini in ogni epoca della mia esistenza. In ogni caso mi devo liberare del ?peso? per stare meglio con me e con gli altri. Non so cosa mi succeda, ma è la prima volta dopo tanti anni che mi sento un pugno allo stomaco che mi soffoca e mi comprime. Tu per me hai avuto l?effetto di una bomba ad orologeria; da almeno sei, sette anni, il mio destino si incrocia con il tuo, e forse tu non te ne sei mai accorta. Il riferimento da te fatto ieri sera, del percorso da dove abitiamo a dove lavoriamo, ha avuto l?effetto del detonatore. Da quando sei entrata prepotentemente nella mia vita, con la tua dirompente vitalità, mi sento come frastornato. Non mi è mai capitato, almeno in epoca recente di fare le cose in funzione di una persona. In questo periodo, ogni mia azione, è quasi condizionata da te. Più volte ho recitato la parte del disinteressato nei tuoi confronti. Ma recitavo, appunto, a soggetto. Quando l?altra sera mi hai chiesto se mi ricordavo di te con la ?_______? ti ho mentito in modo spudorato. Mi ricordavo, eccome mi ricordavo, di quel bel visino d?angelo che sfrecciava sulla superstrada sempre con il nasino all?insù. Potrei raccontarti di decine di episodi di questi anni vissuti alla lontana, delle tante volte che venivo a fare colazione al Bar _____ sperando di incontrarti, o di quando ritardavo la partenza per incrociarti. Posso riempire pagine e pagine di situazioni e circostanze che mi vedono sempre ad un passo da te. La verità è che mi sei sempre piaciuta e che ho provato, anche senza conoscerti a fondo, grande attrazione. Negli ultimi anni queste emozioni si erano un poco sopite. Ti vedevo spesso ma non ero ?ossessionato? dalla tua non presenza. Ma non perché avessi qualche altra distrazione. Non ti nascondo che in questi anni nei vari ?porti del Mediterraneo? dove approdo, non abbia fatto amicizie femminili che grazie all?esuberanza del mio carattere mi riescono con facilità. Ma, credimi, mi sono limitato solo a poche battute di spirito. Sono sempre rimasto fedele alla mia famiglia e non mi ritengo capace di tradire la mia compagna. La mia educazione familiare, e la mia scuola ?iniziatica? mi hanno impartito rigidi principi ai quali in questi anni mi sono scrupolosamente attenuto. Voglio appunto che tu sappia che nei miei comportamenti non vi è traccia del galletto o del donnaiolo. Io sono sempre stato una persona perbene e di sana moralità che in questa fase vede alcune proprie certezze sradicate, come un uragano può estirpare un albero secolare con l?impeto che gli è proprio. Fuori dalle metafora, l?uragano in questione sei tu. Vedi, prima nei tuoi confronti provavo un sentimento di piacevole predisposizione, di simpatia appunto, che con la frequentazione degli ultimi periodi è cresciuto sempre di più fino a diventare affetto, un sentimento sempre più forte e più profondo. Tu ci hai messo del tuo con la dolcezza, la simpatia, la tenerezza, la sensibilità, che ti è propria, fino ad aprire varchi nel mio cuore, vere autostrade a quattro corsie, e sconvolgere così il mio naturale equilibrio. Non è solo una attrazione fisica quindi, ma qualcosa di più serio. Ti scrivo questo, perché non vorrei che tu mi abbia giudicato male nelle conversazioni delle ultime sere. Ieri, poi, sentendoti così triste e confusa, ho capito che a star male non sono solo io. Io non so bene quali sentimenti tu provi per me. In questa fase forse non mi interessa nemmeno saperlo. Io dal mio punto di vista ho focalizzato il problema. Proprio perché mi sento vacillare, oggi ho preso forza e coraggio, sviscerando il dilemma interiore e cercando l?antidoto alle mie difese che stanno affievolendosi. Tu sei una brava ragazza, veramente acqua e sapone, al confronto di tante svampite che noi conosciamo bene. Poiché non voglio crearti problemi con tuo marito e poiché non voglio continuare a farmi del male, ho deciso se anche tu sei d?accordo, di fare un passo indietro fino a quando non riuscirò a inalveare i miei sentimenti nel modo più corretto. In pratica, se anche tu lo riterrai opportuno, tornerò dietro le quinte di questa grande recita che è la vita, assumendo il ruolo proprio che è conveniente nei tuoi confronti. Ti prego di credermi che se mi ponessero l?alternativa se stare due ore con te a tenerti la mano ed a guardarti negli occhi rinunciando in cambio al raggiungimento di qualsiasi mia ambizione personale, non avrei, con assoluta sincerità, alcun dubbio; Ho già messo nel conto, dopo che leggerai questa mia lettera, quali possano essere le conseguenze più estreme di questo mio gesto. E cioè che tu possa trattarmi con freddezza perché stupita da questa mia franca ammissione, o peggio ancora allontanarmi del tutto senza alcuna spiegazione. Non voglio però continuare a provare disagio quando vedo te e le persone che mi sono e ti sono più care. Il mio allontanamento avrebbe solo questa motivazione. Starò lontano fino a quando non avrò recuperato quell?equilibrio che mi è proprio. Anche se nel grande oceano che è il mio cuore, un posto per una dolce nuvoletta ci sarà sempre. Puoi ben capire che ho usato questi metodi per comunicare con te, non per vigliaccheria, ma per evitare che questa mia missiva possa arrivare in mani sbagliate. D?altra parte, di persona, non avrei potuto mai dirti le cose che ti ho scritto; non sarei mai stato capace e non ci sarebbe stato né il tempo né la possibilità. Scusami per tutto. Aspetto tue nuove. TVB.

9 dicembre 2004 - Reggio Calabria

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