Amore impossibile

da Thomas per Nor

Cara Nor,

Nor ti ho sempre chiamata così, ti ho sempre chiamato solo io così, e credo che ogni volta che parlerò, scriverò e ti incontrerò continuerò a chiamarti sempre così.

Mi sento davvero uno stupido a scrivere questa lettera, perché non so se la leggerai mai, non so nemmeno se voglio che tu la legga.

Diresti col tuo solito sorriso e sarcasmo"guarda quanti errori, guarda che sbagli i tempi, i congiuntivi" eppure ti ho amato anche quando mi correggevi amorevolmente dicendomi quanto fosse importante saper scrivere e parlare correttamente.

Ma lasciando stare tutto ciò.

Ti amo, ti amo ancora. Credo che ti amerò sempre.

Anche se io adesso non faccio più parte della tua vita, anche se adesso sei sposata ed hai due bambini splendidi, io ti amerò sempre.

Mi sono innamorato di te a 16 anni, ed oggi a 38 anni sono ancora innamorato di te.

Quando mi hai lasciato, anzi quando mi sono fatto lasciare sapevo che per te era la cosa più giusta da fare, non potevo farti scegliere tra me e la tua famiglia... ma io ero troppo codardo ed egoista per lasciarti andare.

Con te ho passato i 10 anni più belli della mia vita, nonostante alcuni momenti drammatici passati insieme, ma con te ero in grado di superare qualsiasi cosa.

Ricordo tutto cosi nitidamente..il primo incontro, il primo incrocio di sguardi, com'eri vestita, le tue parole, il primo bacio.

Ricordo tutto. dal primo giorno insieme fino all'ultimo.
E te lo dico sinceramente, vorrei non ricordare, vorrei dimenticare quanto sono stato felice con te.
Perché come lo ero con te, non lo sono stato con nessun 'altra dopo di te.
Avere questa consapevolezza forse è una delle cose che mi fa più male.

Avere la consapevolezza che tu sei felice senza di me e che hai una famiglia tutta tua senza di me è un'altra consapevolezza che mi fa male, perchè quella famiglia che tu hai con un altro io avrei voluto costruirla con te.. ma nonostante ciò anche se forse non ci crederai mai, io per te sono felice. Sono felice che tu sia felice, perché amare significa anche questo.

Essere felice per chi ami, anche se tu non sei al suo fianco, me lo diceva sempre mia mamma. Come mi diceva, che incontrerò un'altra persona e forse la amerò più di te, non so se sia possibile una cosa del genere ma forse ci voglio sperare.

Me le ricordo le tue parole, dopo che ci siamo lasciati, quando con le lacrime agli occhi hai detto "il nostro amore ci ha consumati" è vero sai, avevi perfettamente ragione.

L'avere contro la maggior parte della tua famiglia, avere continuamente litigi, ci ha portati alla esasperazione.

L'amarti così tanto mi ha davvero consumato, ho amato dopo di te, almeno credo di avere amato ma chi è stato con me, mi ha amato molto di più di quanto lo facessi io. Avrei voluto amare di più, perché credimi se lo meritavano ma non ci sono mai riuscito.

Tu ogni volta, il tuo ricordo o qualcuno mi parlava di te, sai Thomas Eleonora qua, Eleonora là.. ogni volta tu involontariamente entravi prepotentemente nella mia testa, perché se dalla mia testa eri andata via o comunque riuscivo ad accantonarti, dal mio cuore non te ne sei mai andata.

Il mio cuore è sempre stato tuo, a questo punto credo che lo sarà per sempre.

Te lo ricordi il funerale di mia madre?
Io ce l'ho stampato in testa.
Eravamo già lasciati da un paio di anni, tu eri già partita per trasferirti in un'altra città, eppure in quei giorni eccoti riapparire.
Appena sei stata avvertita delle gravità della situazione, sei tornata come un fulmine a ciel sereno. Sei riuscita anche a salutarla prima che lei si addormentasse per sempre. Era contenta che tu fossi venuta a trovarla, a salutarla. Tra voi c'era sempre stato un rapporto amichevole, di stima ed affetto.
Una volta mi disse che, tu sei sempre stata più coraggiosa di me, che tu per stare con me avevi sempre lottato, "per quanto tu sia forte e coraggioso Thomas, lei è sempre stata più forte di te" aveva ragione, io non ho più avuto il coraggio di lottare, non ho più avuto la forza di combattere per noi, mi sono sentito avvilito dalle pressioni, dalle situazioni, dai litigi con la tua famiglia.
Quando è morta, tu eri lì, a casa con noi, non ci siamo parlati quasi mai, ma non ti sei mai mossa da lì.
Sei rimasta lì, con la mia famiglia, hai fatto tutto ciò che potevi per aiutare e prenderti un po' del nostro dolore, un dolore che alla fine era anche tuo.
Ricordo, che la mia ragazza dell'epoca disse di provare una stima infinita per te, perché nonostante tutto e tutti tu eri lì, ti eri precipitata e non ti sei mossa da lì fino al funerale.

Il giorno del funerale, sei rimasta lì, seduta tra le prime file, col volto rigato dalle lacrime, mi sono avvicinato a te distrutto dal dolore, ti ho dato un bacio sulla fronte, e poi sono scoppiato a piangere sulla tua spalla..tu avresti avuto tutto il diritto di spingermi via, di dirmi vai da lei, invece no, sei rimasta lì mi hai abbracciato e mi hai detto di sfogarmi che saresti rimasta lì ancora per un po', finché ne avessi avuto bisogno. Siamo rimasti in silenzio per tutto il tempo, quando hai capito che stavo meglio, ti sei alzata, sei andata dalla mia ragazza a scusarti se lei si fosse sentita offesa od altro, l'hai salutata. Hai salutato ed abbracciato tutti e sei andata via.

A metà settembre mi avevano detto che saresti tornata in paese una ventina di giorni ad ottobre, erano anni che non tornavi, che non ti vedevo dal vivo.. in questi ultimi anni ti ho visto solo in foto.. non potevo credere che tu fossi qui, volevo scappare quando lo ho saputo. Non ti vedevo dal funerale, non avendo più nessuno qui, non tornavi più. E a me stava bene, mi stava bene perché vederti è sempre un colpo al cuore. Poi ho deciso di fare quello che facevo e faccio ogni sera quando passo da casa tua.

Ogni volta che passo da casa tua.. mi fermo sempre, la vedo tutta chiusa, ed incomincio a ricordare quando venivo a prenderti di nascosto, quando ho litigato con tuo fratello, quando scappavi dalla finestra perchè la tua famiglia non accettava la nostra storia. Mi ricordo però il sorriso che spuntava ogni volta che mi vedevi, come mi correvi incontro felice nonostante tutto, come ti prendevo il volto fra le mani e ti baciavo.

Così anche l'altra sera, mi sono fermato davanti casa tua, sono sceso dalla macchina appoggiandomi ad essa, ho accesso la sigaretta che tanto odiavi. La casa era tutta illuminata, tutta sistemata a festa.. eravate tutti fuori nel giardino, sapevo fossi tornata, me lo avevano detto.

Ed eccoti lì, una versione più matura di te, ma sempre tu alla fine.
I capelli lunghi, il sorriso che illuminerebbe anche la notte più buia, i soliti maglioncini svollazzanti, un bimbo tra le braccia, tuo marito lì accanto a te che ti cingeva dalla vita con l'altro bimbo in braccio, tuo fratello con la compagna e la bambina, tua sorella col pancione ed il marito, i vostri genitori felici e spensierati.

Eri bellissima, brillavi di una luce tutta tua. Una luce che io spegnevo troppe volte.

Mi dispiace averti causato tanto dolore, mi dispiace essere stato troppo codardo, troppo egoista.
Mi dispiace di non aver lottato, di essermi arreso ma credimi il mio è stato esclusivamente un gesto d'amore.

Forse il più doloroso ma l'ho fatto per darti tutto questo. Tutto quello che con me non avresti potuto avere.

E poi tu ti sei girata, e mi hai visto.
E non sei scappata, dopo un primo momento di esitazione mi hai sorriso e fatto un piccolo cenno, avrei voluto correre ed abbracciarti, ma non potevo farlo.
Ti ho fatto un cenno col capo, ti ho guardato un'altra volta e sono salito in macchina, andandomene via.

Sono andato via, come faccio sempre, ma cosa potevo fare?
Non potevo e non posso far nulla.

Avrei solo da chiederti scusa per tutto, ma sono egoista e codardo anche in questo.

Mi dispiace Nor, ma sappi solo che ti amo ancora, che ti amerò fino all'ultimo granello di sabbia.

Thomas.

8 ottobre 2022

Categoria: Amore impossibile