Cosa penso che tu possa fare per me? Per me niente. Se lo desideri, potresti fare qualcosa per NOI. Cioè, risolvere questa situazione che si trascina da anni. Abbiamo bisogno di relazionarci, di parlare. Il danno è stato irreparabile, per certi versi e la sofferenza pure. Possiamo tentare di salvarci a vicenda perché se sei qui, vuol dire che l'urto non l'ho subito solo io. Come puoi vedere...ti sto rispondendo e non dovrei, in considerazione della mancanza totale di chiarezza. Ma ci riprovo per l'ennesima volta...soltanto qui, però...perché non ho intenzione di fare il primo passo nella vita reale e ne conosci benissimo le ragioni. Cioè la tua mancanza assoluta di disponibilità ad un confronto serio. Se vuoi, puoi usare una via di comunicazione più rassicurante, cioè il telefono...oppure cercarmi di persona. Come ti pare. Sai dove trovarmi...non temo nulla perché nulla ho da nascondere. Di scuse ne hai tantissime...e non stai salendo al patibolo...se mi chiami, mi cerchi o mi messaggi non accadrà nulla di spiacevole e non starai firmando un contratto. Si potrà tornare indietro se è questo che ti spaventa. Perché questa è la convinzione che ho. Possiamo vederci da "amici" anche se è una parola che non corrisponde a questa situazione assurda ma è sempre una strada percorribile per poter avviare un riavvicinamento progressivo e non traumatizzante per te. Poi, si vedrà. Oltre questo non so io come poterti aiutare e aiutarci. Sto usando la ragione e non l'istinto perché la situazione è complessa ma la complessità è la sfida di questa vita e non si può continuare a fare finta di nulla, a nascondersi o attendere. Bisogna dare un senso alla sofferenza nel bene o nel male. Chiudere una parentesi o riaprirla. Così non va assolutamente. Un gioco al massacro che nessuno dei due merita. Siamo grandi, ormai. Dimostriamolo.

20 marzo 2022

Categoria: Lettere