Lettere

da Anonimo

Mi sono sempre chiesta come sarebbe stato rivederti, rivederci,e ora lo so.Non sono delusa, solo più vuota del solito.Quando ci siamo incontrati per la prima volta qualcosa ci è esploso addosso, non potevamo fare altro che stare occhi negli occhi, e per tutto questo tempo io non ho mai smesso di pensarti, anche se distrattamente, di pensare a come andasse la tua vita, se avessi tirato qualche somma o se fossi divenuto piu sereno.Non mi sono dimenticata di te, perche anche se avevo capito che era tutto inutile, un bacio di sguardi come il nostro, un tornado come quello in cui ci muovevamo a stento era impossibile da dimenticare.Non ti ho mai cercato, perché se tra me e te c'era distanza, un motivo c'era ed io non volevo accorciarla se non lo facevi anche tu.Ma tu sei sparito, esattamente come me, i mesi sono passati, l'estate è tornata e ogni giorno acquisivo la consapevolezaa che non ti avrei piu rivisto e che se anche questo sarebbe successo non sarebbe stato lo stesso.E cosi é stato.Ieri sera ti ho visto pallido in viso quando mi hai visto comparire davanti a te, non sembravi credere ai tuoi occhi, eri un po' confuso.Io mi sono dovuta sedere, e non ho mosso un muscolo perche temevo che qualsiasi gesto potesse tradire la mia emozione.Ho accuratamente evitato di incrociare il tuo sguardo, anche se a volte, ho provato a guardarti.Anche tu mi guardavi di sottecchi, ce ne stavamo li ammutoliti ed intontiti, perplessi.Mi aspettavo che ti alzassi e venissi a salutarmi, e invece ti sei preso il mio "ciao" sbrigativo senza fare nulla, sei rimasto li, forse incredulo forse semplicemente annoiato.Del resto per te sono stata solo un breve fulmine in un cielo gia in tempesta da tempo.E cosi ieri sera ci siamo definitivamente persi, tu non hai fatto niente, io neppure, preferivo attorcigliarmi i capelli fra le dita e sbadigliare, aspettando di andare dove nemmeno avevo voglia di andare.Ci siamo guardati per un secondo.Ci siamo guardati come ci siamo sempre guardati, lo hai voluto tu quello sguardo, e per un attimo mi sono sentita viva, piena,e cercavo il modo per far si che dallemie pupille uscisse fuori qualcosa di inequivocabile, volevo che quello sguardo fosse come un "non vedevo l'ora di rivederti, ricominciamo da qui, ti ho pensato sempre, ti volevo dire che ho la birra, e ho voglia di ascoltare qualche tua stro.zata, stasera,ti prego".Ma poi tu hai parlato, hai spezzato questa possibilita, hai detto qualcosa di superfluo che non c'entrava niente col peso di quello che avrei voluto trasmetterti.È andata così, cosi era come doveva andare, e lo sapevo, non che non lo sapessi.Ma lasciarti scivolare via da me dopo averti ritrovato è stato brutto.È stato come capire che solo cosi poteva andare, solo cosi doveva andare.E non importa che io sperassi il contrario, non importa quello che mi aspettavo, le cose stanno cosi, e per una volta la durezza delle cose mi è apparsa più giusta, piu pulita.Non poteva andare che cosi e ora questo io posso accettarlo o posso combatterlo ma se non lo accetto subito e combatto presto e tardi perderò, e perderò male.Quindi accetto le cose, accetto la vita, accetto il destino che ci ha permesso di avcicinarci solo affinché ci perdessimo nelle strade di questa vita zingara, ammaliante.E se non fossero state cosi le cose, tu ti saresti alzato da quella sedia, l"avresti fatta strusciare sul pavimento, mi avresti chiesto come sto, che faccio ora, che diavolo di vita conduco.Avresti fatto qualcosa.

14 agosto 2016

Categoria: Lettere

da Anonimo

Bravo, bravo, bravo, bravissimo!!!!/a

3 settembre 2016