Lettere

da Me per Mo

Eccomi a scriverti una lettera, per l'ultima volta rivolgendomi a te.
Il punto alla nostra vicenda personalmente era stato già messo nel 2013. L'ennesimo punto.
Quasi tre anni di silenzio reciproco.
Fino alle 23.12 di sabato 13 febbraio quando, inaspettatamente, ho ricevuto un tuo sms.
Sarà che era la sera della vigilia di S.Valentino. Sarà che, proprio in quel momento, stavo guardando in internet il trailer di un film che mi piace tanto e che parla delle possibilità che la vita può offrire e che, forse, non è troppo tardi per ricominciare.
Fatto sta che ho tremato. Tremavo letteralmente come un adolescente che vive per la prima volta un sentimento più grande di lui. Che scopre di avere un cuore anche lui e di potere amare.
Digitando per risponderti via sms il tremore è aumentato. Faticavo a controllare i miei movimenti.
Non avrei mai immaginato che tu mi facessi un effetto simile.
Sono una persona adulta, autosufficiente, razionale. Eppure...
Oltre quel messaggio, in cui ti invitavo a odiarmi e a dimenticarmi, ti dovevo anche queste righe, questa lettera.
Dal 1994 al 2013 ho fatto parte della tua vita e tu della mia.
Si è trattato, nei fatti, di un rapporto d'amicizia tormentato, caratterizzato da numerose rotture e altrettante ripartenze.
Io ne sono stato il responsabile in quasi tutte le crisi del nostro rapporto.
Ti ho fatto del male ripetutamente. Mi hai sempre perdonato. Io non sono assolutamente degno di te. Forse non lo sono mai stato.
Sabato sera ho rifiutato di ricominciare la nostra amicizia ancora una volta. Non posso cancellare tutto il male che ti ho fatto. Non posso toglierti dal cuore la sofferenza che ti ho causato. Posso, però, evitare di farti soffrire ancora. Se avessimo riniziato a sentirci sarebbe arrivato, inevitabilmente, il momento in cui avrei mollato.
Non hai avuto una vita facile.
L'ultima cosa di cui hai bisogno è l'ennesima persona sbagliata.
Ho fallito con te. Mi fa male pensarti e mi vergogno profondamente. Non ti chiedo perdono, questa volta. Non sono nella condizione di meritarlo.
Forse mi perdoneresti ancora una volta, ma non ne sono degno.
Non riesco a gestirti. Non per colpa tua. È per causa mia.
Da adolescenti tu mi vedevi come l'amico migliore.
Io vedevo te come una limitazione.
Da adulti tu mi vedevi come l'amico migliore.
Io vedevo te come una persona da sopportare.
Tu mi davi fiducia, ti affidavi a me ciecamente e io abusavo del tuo esserci.
Nel 2006 e' arrivata la svolta della tua vita. Io ritenevo il mio compito concluso perché, adesso, una persona con tanto di fede al dito si sarebbe preso cura di te e ti avrebbe reso felice.
Con gli anni ho capito che così non è stato.
Ho riflettuto. Io al posto di quella persona mi sarei comportato così? Non ti avrei dato amore?
Mi ha fatto male. Mi ha fatto male per te, per come ti sentivi, per come eri trattata, e mi ha fatto male per me. Perché ho realizzato in quei frangenti che io ti avrei amata.
Abbiamo vissuto anni fianco a fianco. Cercavo chissà che cosa in chissà quali persone, senza capire che la persona più bella, più nobile, più degna era sempre stata lì, al mio fianco.
Ho realizzato troppo tardi che a te avrei donato il mio cuore.
Che mi sarei battuto per la tua felicità.
Che ti avrei amata davvero e definitivamente.
Che avrei potuto invecchiare con te.
Che avrei voluto sposarti anche se mi avessero detto che sarei morto da lì a un minuto.
Sposarti con il mio ultimo respiro per essere e restare comunque tuo marito.
Sei stata la mia vita per molti anni.
Avrei potuto fare di te la mia vita per sempre.
Io sono solo da sempre.
Ci sono abituato. Per me è naturale. Non mi pongo nemmeno la domanda se un giorno arriverò all'altare con qualcuna oppure no. Sia quel che sia.
Mi piacerebbe, però, avere al mio fianco, se così dovesse essere, non una persona ricca, non una persona famosa, non una persona da fare invidia a tutti.
No. Vorrei una persona come te.
Una persona che mi legge dentro e che riesco, a mia volta, a leggere dentro. Una persona come fosse la mia stessa anima. Una certezza. La certezza. L'esserci sempre. Sempre e per sempre.
Mano nella mano. Semplicemente.
Forse verrà, forse no.
In ogni caso la morale di tutta questa vicenda è che io ho trasmesso a te, in qualche modo e a un prezzo troppo salato, l'amicizia che tutti vorrebbero vivere, e che tu hai insegnato a me l'amore che tutti vorrebbero provare. Quello vero. Quello che arriva nel cuore e nell'anima della persona che si ama e non si ferma alle apparenze, alle consuetudini, alle circostanze, alle paure, alle ipocrisie.
Se ci sarà un'altra Monica nella mia vita scriverò un finale molto diverso dal nostro.
Ti ho detto tutto. Tutto e in modo definitivo.
Devi cercare di illuminarti d'immenso anche senza di me, come stai cercando di fare dal 2013 a questa parte. Devi cercare di riuscirci.
Io non posso fare più nulla per te se non augurarti una vita degna di te, una vita che meriti, che ti gratifichi, che ti renda felice e che ti faccia sperare, tenero duro e proseguire, finalmente, verso quella discesa che si trova dopo ogni salita.
Con tutto il mio cuore,
con tutto il mio amore.
Matteo

18 febbraio 2016

Categoria: Lettere

da .

Ok

18 febbraio 2016

da Anonina

È bellissimo quel che hai scritto

19 febbraio 2016