Lettere

da Anonimo

Volevo scriverti, ma non son riuscito a collegarmi (il pregiatissimo deve aver mangiato troppa torta)...così mi son rinchiuso nel mio mondo a pensare, ripensare e pensare ancora...il risultato é stato una bella emicrania -.-
Non é facile riprendere la propria vita in mano, tutte quelle conchiglie rotte, la sabbia che ti scivola fra le dita...mi sembra di non riuscire a toccare nulla di quello vedo...eppure sembra tutto lì a portata di mano, certe volte i miei pezzi combaciano e poi ecco lì il pezzo di puzzle mancante non si trova più, forse é finito sotto il letto o il peloso ha deciso di farne suo tesoro nella cuccia o un buco nero...non lo so...
È strano ma devo dire che meditare mi aiuta a mettere a fuoco quello che ricerco, e anche se non riesco ancora a scalarla quella vetta, la vedo nitida e so che lentamente mi avvicinerò. Mi sto consapevolmente abbandonando all'accettazione delle incognite. A volte il mio spirito reagisce attento altre meno, ma credo sia questa la vera prova.
Tra i miei sproloqui inutile dirti che il pensiero di te trova sempre il modo di fare capolino...ma dove sei? Cosa fai? Stai bene? Hai le labbra screpolate? Chissa cosa ascolti...
Mi manchi e questa mancanza diventa una tortura.
Ti vorrei qui, ti farei i grattini sulle braccia, io li adoro, mi perderei a disegnarti sulla pelle lentamente le onde e i maremoti del mio mare...
am

7 febbraio 2016

Categoria: Lettere