Amicizia finita

da Andrea

Ti chiederai il perché di questo messaggio: semplice, rivederti ieri dopo mesi che neppure ci parliamo non mi ha lasciato indifferente, tutt'altro. Ci ho rimuginato tutta la sera e come vedi la cosa mi impedisce pure di dormire. Alla fine è andata esattamente come avevo previsto che andasse, avevo previsto che ci saremmo sfanculati e persi di vista e così purtroppo è andata, e così siamo stati protagonisti di una scena come quella di ieri sera: un saluto con un cenno, tu che resti immobile e io che tiro dritto. Così, come se nulla fosse, come se per quattro anni tu non sia stata la persona più importante di tutte. Non riesco davvero a mandarla giù, rivederti di sfuggita ha riaperto un capitolo che pensavo fosse chiuso: devo essere più molle di quanto io in realtà pensassi. Non starò qui a interrogarmi su di chi sia o non sia la colpa se gli eventi sono andati così, anche perché conoscendo me e conoscendo (credo) un po'te posso dire che ne verrebbe fuori una discussione infinita senza trovare un punto. Non so neppure se nell'ultimo periodo io ti abbia conosciuto o meglio riconosciuto, non ho neppure più saputo se la M. dell'ultimo periodo fosse la mia amica di sempre, ma non è questo il punto. Volevo soltanto dirti questo: è vero, le nostre vite si sono separate e a quanto pare nettamente, ma a quanto pare io alla mia amica ci penso ancora a volte. Vorrei dirti che sì, forse mi manchi, ma in questo momento non lo ammetterei neppure sotto tortura, mi limito a ribadire che l'incontro e il reciproco saluto gelido di ieri mi ha lasciato spiazzato. Probabilmente non ti importerà neppure, libera di cancellare, deridere o beatamente ignorare questo messaggio, pazienza, dovevo solo liberarmi e dire le cose come stavano. In ogni caso ti auguro tutto il bene per il futuro e ti auguro che tu sia felice. [Sms da me inviato alle 2.57 del 22 marzo 2014, dopo aver incontrato la suddetta persona]

22 marzo 2014 - Latina

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