Pensieri

da Sololeinelcuore

Vedo il dolore che le ho causato. Ragionandoci su adesso riconosco e percepisco in che fase dell'amore si trova. E' in una fase di amore maturo che allo stesso tempo è acceso di desiderio. A me invece le due fasi si sono succedute: prima c'è stata una cotta sconvolgente da farmi fremere sulle braci: non riuscivo a stare senza di lei. Poi è subentrato l'amore vero è proprio. Adesso è un pò che non la incontro... per questo il desiderio si è acquietato, anche se c'è l'amore. E sto attentissimo a non risvegliarlo perché altrimenti soffro troppo. Quando la rivedo anche per caso però l'amore diventa completo di passione.
Adesso mi rendo conto di quello che ho fatto, accidenti. Le ho dato un dolore lacerante nel vero senso della parola. Che stupido che sono stato a non percepire, a non riuscire a rivedere una sensazione che ho provato anch'io migliaia di volte quando ero senza lei. Che delusione che sono stato per lei e anche per me. Mi rendo conto però che compensare dolore col dolore non servirebbe a niente. Per quello che proviamo sarebbe più giusto che la smettessimo di soffrire entrambi. Ecco... ciò che desidero è realizzare l'amore per lei. Non è impossibile, se siamo in due. Basterebbe che ora che ci siamo presi e capiti collaborassimo. Non si può pretendere che adesso corra da lei senza che ci fidiamo davvero di noi. Lei non vuole soffrire però né non vuole più aspettare. Questo è un problema perché data la mia situazione ci vorrà un periodo in cui collaboriamo per riuscire ad avere la necessaria libertà per vederci. In questo periodo sono disposto a metterci tutte le forze. Ho stimato più o meno quanta ce ne vorrà. Si tratterà di uscire dai limiti massimi. Sono in grado di farlo... sarà dura ma sono ben disposto. Mi sento innamorato al massimo delle possibilità; al punto sono disposto a tutto. Requisito necessario è che ci sia lei. Vorrei però trovare un modo per non causarle tutta questa sofferenza. Vorrei che restasse senza crederci troppo; vorrei che per il suo bene non sperasse troppo. Ce la farò perché la sua sola presenza mi dà forza. Al tempo stesso eviterò espressioni d'amore troppo eccessive per far si che non s'illuda anche se è questo che mi viene di fare, perché basta che c'è lei e mi ritorna la voglia di scrivere d'amore, un argomento che in altri momenti mi sarebbe sembrato inutile. Perderla ora non sarebbe solo un ritorno alla solitudine. Sarebbe peggio, molto peggio. Dopo averci sperato per molto più di sei mesi, dopo aver mobilitato un sacco di energie nella speranza di questo amore, dopo averci creduto, sarebbe tragico perderla. Sarebbe sprofondare nel vuoto e nella disperazione più assoluti. Temo questa cosa perché so già che effetto ha il vuoto d'amore quando non c'è nessuno con cui poterne anche solo fare un accenno. Forse è questo che merito secondo lei. Non è così secondo me, visto che abbiamo sofferto per lo stesso tempo, allo stesso modo. Vorrei che la prendessimo io al massimo e lei con maggiore distacco, giusto per vedere cosa succede. Da quello che vedo dal mio punto di vista è successo questo. Lei ha tentato continuamente di dirmi del suo amore; ma io non ero un uomo vivo; ero un uomo congelato dalla solitudine, dalla mancanza di vita più che di amore, e c'è voluta una tempesta di attenzioni perché riuscissi a scongelarmi, cominciando a vedere anche solo che c'era dell'insistenza da parte sua. Mi sentivo sempre attaccato non sapendo che ero io la causa di tanto risentimento. Ho escluso fino all'ultimo che si trattasse di amore, perché non mi sembrava possibile che mi potessero amare. Non riconoscevo i sintomi di un innamoramento in lei, che dal vivo nascondeva benissimo. Dentro il ghiaccio c'era però una persona che soffriva in silenzio, che si straziava non sapendo di essere corrisposta fino all'ultimo. Se solo avessi saputo come fare per farle arrivare qualcosa senza che s'infastidisse (perché credevo che le sarebbe dispiaciuto), l'avrei fatto per anni perché l’ho amata per tutto questo tempo. Ho perfino tentato di farmi piacere qualcun altra. Praticamente mi sono costretto ad amare la prima più bellina che passava. Cercavo di andare oltre l'aspetto fisico. Mi sono spinto e schiacciato di forza in una via di fuga. Quanto la rimpiangevo però, quando guardavo col cuore l’altra lei e sentivo l'incompatibilità della sua essenza. Ho sempre amato lei, anche quando credevo di essere solo. Adesso lei è lontana ed io non mi do pace. Mi pento amaramente di quello che non ho detto e non ho fatto. Vorrei mostrarle che la mia collaborazione c’è adesso che so, che possiamo giungere ad una risoluzione concreta perché c’è la forza di entrambi. Sto calpestando l’orgoglio, buttando all’aria le sicurezze, perché non ne ho bisogno con lei. Lei vale molto più. Vorrei riuscire a farglielo sentire.

4 gennaio 2012

Categoria: Pensieri