Pensieri

da me per me stessa

E adesso sono qui, non c'è molto da fare. Devo solo aspettare. Cosa? Non so, aspettare e basta.Il tempo, ora il tempo non ha scadenze, nulla da costruire. Io ho sempre fatto, fatto tanto. Ora mi perdo dentro questo spazio dove il tempo è infinito, non c'è fretta, tanto tutto è già stato fatto e ora va lento questo tempo, va lento verso il nulla.Ho avuto sempre tanta fretta, di fare di fare tutto, avevo il terrore di non riuscire a fare tutto, avevo paura di non avere l'amore, così l'ho cercato affanosamente ed è arrivato presto, appena maggiorenne, avevo paura di non avere un matrimonio e così presto ho sposato l'amore che da poco avevo trovato avevo paura di non riuscire ad avere un figlio, subito dopo il matrimonio ho avuto un figlio. Avevo fretta di vivere la vita, di assoporarla, di possederla tutta. Volevo un lavoro, subito dopo il figlio, ho lottato stretto i denti e l'ho avuto. Tutto era conquistato ma veniva in maniera lineare, scorreva senza interruzioni senza traumi o crepe. Ma ora so che lo sapevo. Sapevo che quello era il mio unico tempo che la vita mi concedeva per vivere veramente a pieni polmoni. Ora so perchè avevo fretta. Il tempo di costruire sarebbe finito lo sapevo dentro lo sapevo. E ora aspetto. ci sono io e io. e aspetto il giorno che verrà. Ma non ci sono più matrimoni uno è già finito basta così, nè case da costruire, una già non c'è più, non ne voglio altre, nè figli, per fortuna lui c'è e ci sarà sempre. Ecco sto aspettando che lui continui a crescere che si formi una famiglia nuova che gli dia amore che quella vecchia ormai si è dispersa e non può più essere un nido caldo ma solo un ricordo doloroso da sopportare. Non voglio che porti un dolore che non è una sua colpa. Non voglio. Lui non deve pagare. Ecco questo sto ad aspettare. E per me il tempo senza fine verso una pace

5 luglio 2011

Categoria: Pensieri

da Rugiada

Non sai come ti comprendo…anch’io ho avuto sempre molta fretta volevo tutto in una frazione di niente…troppo in fretta, troppo, tante cose ho fatto senza riflettere. Ho lasciato che il tempo costruisse per me la tristezza senza scadenza.Come te, avevo paura, di non avere niente di non costruire niente, volevo vivere la vita per quello che mi era stata donata. Quando si è giovani, molto giovani le cose si vedono da un’altra prospettiva, essendo novità appena scoperte sembrano magnifiche ma sono il flesc di un’attimo…quando ti accorgi che non sono esattamente le cose che forse desideravi è troppo tardi, non dico per i figli perché loro sono l’unica fonte di gioia che ci legano alla felicità e ci trattengono alla vita attraverso il loro amore. Devi darti forza e attendere che il tempo riassesti la tua vita…lentamente goderti la vita a pieno te lo auguro tanto con la serenità e la pace che cerchi ciao.

5 luglio 2011

da anonimo

ti serve un nuovo inzio...tuo figlio avrà la sua vita..della sua felicità godrai di riflesso pure tu ma ora...è tempo per te di ricomnciare..sei giovane..non puo' finire tutto cosi'..ora...

5 luglio 2011

da me stessa

per voi amici virtuali. Grazie mille per le vostre belle parole, le terrò con me. Rispondo prima a Rugiada. Prima di tutto grazie ancora per la tua comprensione. Nel mio caso non è che ho scoperto che non le volevo o che nel tempo si sono rivelate diverse le cose che ho costruito, le volevo e nonostante qualche tribolazione, si sono rivelate proprio come le pensavo. Il dolore grande sta in un unico e terribile fatto: io le volevo per sempre. Invece sono finite. La parola fine mi ha distrutta.Parlo del matrimonio, all'inizio avevo paura ma poi mi piaceva sempre di più e prendevo sempre più tranquillità che saremo invecchiati insieme a tirare su i nipotini, e mi sentivo sicura che nulla avrebbe potuto farmi male ora che vedevo il mio futuro spianato davanti fino verso una sicura vecchiaia in compagnia. Invece l'incubo tremendo dal quale non potevo svegliarmi, era finito e io dovevo ricominciare la vita di nuovo. Ora ho raccolto i cocci di me stessa, e con enorme impegno e fatica sto andando avanti, lentamente per non rifare gli stessi errori, per impare dal passato e non cadere mai più nel burrone della parola fine che mi ha straziato l'anima. Questa lentezza so che è per non farmi più male, ma delle volte penso che mi possa logorare. Sento che vivo ora il contrario esatto della corsa del passato. Sto recuperando o sanando l'errore passato. Poi, caro anonimo, sono pronta per ricominciare una vita nuova di zecca, al primo posto come è sempre stato per me, l'amore.

6 luglio 2011