Lettere

da BETTY per ELUANA

Eluana,
voglio scriverti questa lettera, perchè in questi giorni si sta parlando così tanto di te che ho sentito il bisogno d'esprimerti il mio pensiero anche se sul tuo caso, per rispettarti, penso che dovrebbe calare il silenzio più assoluto.
Tutti vogliono decidere sulla tua vita e su cosa è bene o è male per te, ma la tua vita non appartiene a nessuno di questa gente che manifesta davanti alla clinica in cui ti trovi, più per una presa di posizione politica che per altre ragioni.
La vita è solo nostra, nostra e in parte anche delle persone che ce l'hanno donata: i nostri genitori.
Penso che solo loro possano decidere per noi quando non siamo più in grado di farlo da soli.
Forse mi sbaglio, ma credo che solo essi abbiano il diritto di scegliere cosa sia meglio o peggio per la nostra esistenza.
In fondo sono loro che ci crescono, loro che assistono ai nostri primi passi, loro che vivono con noi i momenti belli e brutti della nostra vita, loro che ci amano e ci consolano quando stiamo male.
Solo tuo padre, in questo istante, dovrebbe esserti vicino. Tutte le altre persone ne dovrebbero rimanere fuori.
Loro che ne sanno di te? Che ne sanno chi eri veramente e cosa volevi? Ti hanno vista almeno una volta in quel letto di ospedale dove ti trovi ricoverata, oramai, da 17 anni senza poterti muovere?
Ti scrivo questo anche se non me la sento di esprimere un giudizio sulla decisione che ha preso tuo padre d'interrompere la tua alimentazione, ma la rispetto perché è la volontà di tuo PADRE e non di altri.
Se l'avrà presa avrà le sue ragioni e non è giusto che gente che non c'entra nulla con la tua famiglia si senta in diritto di contrastarla.
Dicono che così facendo ti sta uccidendo. Dicono che non sanno se soffrirai. Dicono che nessuno è certo della tua volontà di morire.
Tu cosa volevi, Eluana? Volevi questo? Volevi vivere per il resto dei tuoi giorni in un letto d' ospedale e dipendere in tutto e per tutto dalle cure degli altri? Oppure avresti preferito che ti liberassero dalla gabbia del tuo corpo per permette alla tua anima di volare in cielo?
Vorrei tanto saperlo, sapere come la pensavi e se è vero, come dicono, che avresti preferito morire se ti fossi trovata nello stato in cui sei ora oppure se avessi accettato lo stesso la vita nello stato in cui ti trovi.
La morte, purtroppo, è ingiusta, ma si muore ogni giorno Eluana.
Si muore per un incidente. Si muore per una malattia. Si muore uccisi. Si muore di fame. Si muore e basta, e noi non ci possiamo fare nulla.
La morte fa parte della vita e come tale dobbiamo accettarla e non contrastarla perché è il fine ultimo a cui siamo tutti destinati e nessuno può vivere in eterno.
Fa male, ma è così, Eluana. Fa male pensarlo anche a me che sono qui e penso che non c'è nulla di certo nella vita di tutti i giorni.
In ogni istante dobbiamo camminare accanto all'incertezza dell'esser vivi e di non sapere quel che ci aspetta.
Eluana, spero solo che tu non debba soffrire e che il tuo viaggio verso il cielo sia il più sereno possibile.

Ciao Eluana e cerca finalmente la tua libertà!

9 febbraio 2009

Categoria: Lettere