Vita

da Auanagana Bob per BuonAnnoATutti

Mi trovo in un bus colmo di persone, mi accorgo sotto una scarpa tra il fango, un filo
d'erba, cosa?Un filo d'erba nell'anno 2088?
Un esile filo d'erba di un colore verde smeraldo, mi guardano tutti, non hanno notato
il filo d'erba, ma ho una scarpa in mano, una faccia sorpresa che prova una umana emozione, tra quei visi senza espressione.
Scendo dal bus per ammirare quello stupendo, raro, vivo regalo del destino in un epoca di fiori di plastica, di farfalle di carta e di diamanti sintetici, un tesoro inestimabile con capello bianco di radice.
Dal bus non è sfuggita l'emozione sul mio viso, rara come quel filo d'erba, forse dai finestrini lo hanno notato, si accalcano per
scendere, tra breve non sarò più solo, un improvviso fremito alle gambe mi fa iniziare a correre, a correre, a correre con la scarpa in mano, devo portarlo in salvo come un pesciolino che sta soffocando..
Ma dove, dove?
Intuisco che devo agire in fretta, ansimo a perdifiato, voltandomi posso accorgermi che la mia non è una corsa solitaria, quel gruppo di persone è ora una folla, mi insegue, hanno occhi stralunati come se fosse un ultima possibilità prima di diventare macchine, chi
perde occhiali, ombrelli, borsette, chi si denuda per continuare folle corsa dietro a me, o meglio dietro a un filo d'erba che nel 2088 è un sogno.
Realizzo che non posso fermarmi, se lo faccio mi travolgono, oddio perché proprio io, sudo, il
cuore mi scoppia, le vene del collo pulsano allo spasimo, la magia del filo d'erba consente una velocità disumana, posso fermarmi, riprendere fiato pochi istanti, non lontano odo scalpitio di mille cavalli, la folla è diventata moltitudine di persone, si sbraccia facendo segno di aspettarli, ammiro un secondo quel verde splendente mai visto, in quella distrazione da un vicino bar del nulla non mi avvedo, ragazzi, mi vengono incontro con labbra serrate di traverso, un lampo famelico negli occhi, il più vicino duro un pugno serrato è la sua offerta inequivocabile che mi spacca i denti, riprendo l'assurda corsa, fiotti di sangue nella bocca, il prezzo di quella ingordigia.
Sono inarrestabile, devo abbandonare quei palazzi disumani, quelle strade anonime, quei semafori pieni di superbia scarna, immense pozze nere di nafta maleodorante che scavalco come un animale braccato, uscire da quell'inferno alienato di città che regala soltanto solitudine, corro, corro, corro vengo raggiunto, nessuno vuole più afferrarmi ma correre con me verso un sogno impossibile del quale non abbiamo più memoria, di tutti il fiato e spruzzi di sudore come pioggia.
La città si dirada lasciando spazio a carcasse di macchine rubate e spogliate, immensi vuoti dove non c'è che oblio, questa infinita corsa senza sincronia mi lacera i tèndini, non ne ho ancora per molto, il dolore
sbrana le gambe, la bocca, insultata da quel pugno muto è un melograno rosso di sangue, cado, per morire, in tempo per vedere che sono anch'io di quello stupendo colore verde, la massa umana che mi insegue come una cascata d'acqua immensa mi travolge, implacabile sofferenza di un istante, muoio... .
Riapro gli occhi per vedere una infinita distesa di fili d'erba, un gigantesco prato, un mare d'erba verde lucente, che urla un silenzio mai ascoltato, un flautato vento caldo, leggero come il soffio di un direttore di orchestra che si diverte a creare onde verdi come note musicali, noi fili d'erba proviamo quella stessa gioia all'unisono, liberazione di essere semplice prato illuminato dal sole in un oceanico cielo blù,
la certezza di essere veri.
Loving Bob.

30 dicembre 2007 - Roma

Categoria: Vita

da Alex

Bob, ti voglio bene.

30 dicembre 2007

da Marcy

Sei il mio mito... non ho parole

8 gennaio 2008