Vita

da anonima

La disperazione a volte porta a piangere di sconforto.. porta solo al tormento e ad altre trappole...non lo so, forse sono tutte sensazioni necessarie a rendersi conto, a conoscersi meglio. E io le sto vivendo tutte, anche se non c'è un ordine logico, a volte si intrecciano fra loro, a volte ho la sensazione di fare 2 passi avanti e 1 indietro, ma piano piano se mi volto indietro posso dire che...aiuto che paura dirlo...va meglio. Cerco di pensare in positivo, cerco di lasciare andare via le emozioni negative invece di tormentarmi per le colpe commesse...Cerco di non provare piu' invidia o rabbia per chi sta meglio..cerco di distrarmi dal chiudermi in me stessa e nella disperazione sterile che non porta da nessuna parte ma forse è indispensabile all'inizio per raccogliere un po ' di calore da chi capisce i tuoi sfoghi e ti regala bene e dolcezza...cerco comunque di continuare a trovare un modo per esprimere le mie fragilità agli altri senza dipendere dagli altri e dal loro giudizio, nel bene e nel male..
..e quando leggo qui che anche ad altri succede la stessa cosa mi sento meno sola..io che fino a qualche tempo fa venivo a consolare e a dare buoni consigli agli altri, ora ho perso il senso e mi ritrovo da questa parte, a capire questa perdita dentro in me stessa giu' nel profondo, a viverla.
Ad affrontarla davvero.. e posso dire Finalmente!, si finalmente, perchè solo affrontandola e vivendola sul serio sento che potro' liberare la mia vita da tutto quello che non le appartiene, potro' essere libera sul serio di appartenere a me stessa. Giri di parole per dire che.. che paura uscire da questo ruolo di vittimismo che si piange addosso, da persona che viene consolata, a persona che forse a sue spese sta scoprendo come funziona tutta questa faccenda del perdersi per ritrovarsi.."il ritorno a se stessi è l'inizio del cammino dell'uomo"
Ora si affaccia la possibilità di una nuova fase, quella in cui cioè vorrei cercare di reagire, anche se mi muovo a tentoni, e aggiusto il tiro, faccio piccoli passi, torno indietro, sbaglio, vado avanti ancora un po'. Che fatica.

24 gennaio 2006 - Milano

Categoria: Vita

da Mimi

La tua fatica sarà prestissimo ripagata. Dai, siamo tutti con te, ce la stai già facendo, non smetterò mai di ripetertelo.
Baci

25 gennaio 2006

da Enrico

Ciao "Anonima", finalmente sono riuscito a tornare in biblioteca. Era tempo. Anche perchè questo spazio mi serve per mettere ordine, oltre che, ovviamente, per avere il piacere di parlarti. Sono giorni convulsi, tanto per cambiare. Lavoro a orari strani, e quando posso rilassarmi devo sempre fare qualche commissione impellente. Ma lasciamo andare. Sono contentissimo di averti sentita due giorni fa; e ancora di più lo sono quando dici che va meglio. Sai, anche per me è un periodo di riflessione, e devo combattere contro qualcosa che non mi fa stare bene, che m'impedisce di rilassarmi anche quando tutto sembra andare per il meglio. Non chiedermi cos'è, nè come posso mandarlo via. Soltanto, lo sto affrontando.
Mi piacerebbe riparlare presto con te, e anche vederti, ma ovviamente non sarò io a chiedertelo. Ogni tanto vorrei telefonarti per sapere come ti senti, ma poi magari penso che tu sia occupata, o non abbia voglia di parlare, o addirittura che tuo marito sia lì con te e non gradisca un mio intervento. Lo posso capire, perchè la sua visione è esterna e non può sapere quello che ci siamo detti e confermati. Forse darebbe fastidio anche a me, e gli concedo il fatto che sia geloso di un amico della donna che ama. Ma visto che non abbiamo nulla da nascondere, nè tantomeno da coprire, non vedo quale sia il problema di darci semplice calore umano, tanto più prezoso perchè molto raro; quindi, se ti senti in colpa, pensa che il bene non è un disagio da cui fuggire. L'importante è che ci sia chiarezza nelle cose. Tutto qui. Conclusione: non vedo l'ora di sentirti.
Ma sarai tu a chiamarmi, proprio perchè devi capire, come già hai fatto, che non c'è nessun disagio a essere amici.
Il mio cavolo di PC è ancora in panne, sto cercando di arruolare persone competenti per risolvermi il problema. Ma, si sa, quando si ha bisogno, tutti hanno da fare. E così mi ritrovo con una tastiera da tre mesi non battuta, e una cara persona da altrettanto non contattata come e quanto vorrei. Misteri di Internet.
Il resto più o meno te l'ho accennato. Il nuovo "lavoro", se così vogliamo chiamerlo, è più o meno come quello vecchio. Solo, un po' più vicino a casa. Volfango è sempre più trendy (cintura e pantaloni rigorosamente Dolce e Gabbana) e, non so se mi spiego, quando si avvicina per spiegarmi come eseguire un operazione, mi viene da coprire precauzionalmente le parti basse. Insomma, è una minaccia " a posteriori". Scherzo ovviamente. Ma il lavoro è sufficientemente umiliante. Soprattutto, sarò difficile, per le persone che hanno fatto il corso con me.
Ma basta fare il pulcino spaventato. Oggi sono andato a giocare sul terrazzino con Neve.
Qui, e credo anche a Milano, ha nevicato molto e vedere Neve sulla neve mi ha davvero fatto capire che i momenti belli della vita, se si fanno aspettare e se durano quel che durano, ci ripagano delle tonnellate di cacca che ogni giorno dobbiamo deglutire.
Ti prego, fammi sapere come stai e quando posso farti ascoltare l'ormai leggendaria Gabry. Tra l'altro oggi è il compleanno di Wolfgang.
No, non il dolce e gabbana. Ma quello che di secondo nome fa Amadeus e di cui un giorno, promettimelo, mi ripropporrai da par tuo il delizioso Rondò alla Turca. Preparati quindi.
Quando hai tempo scrivimi.
TVB.
Il bruchino mozartiano. ( se riesco domani ti scrivo di nuovo, ma non sono sicuro di potere.) Ciao ciao

27 gennaio 2006

da Anonima

Ciao Enrico,
mi ha fatto piacere avere tue notizie e sapere come ti vanno le cose.
Io quando scrivo parlo sempre per sensazioni, non scendo mai nel concreto, forse per quella parte di me che è ancora chiusa e ha paura di coinvolgersi nel raccontarsi...ma sto facendo progressi nell'ascoltare!!!...i Notturni, non i Preludi :-)
La nostra breve telefonata dell'altro giorno è stata molto importante per me, perchè non mi ha creato problemi e di questo sono contenta, lo considero un passettino in avanti, verso la chiarezza e la sincerità con me stessa, e con gli altri, e con te. Forse avrai capito che non ho scritto a caso il termine "affrontare" la vita...sei stato tu ad usarlo parlando con me al telefono e io sono una che al momento sembra non ascoltare, ma poi rielaboro e adesso lo faccio sempre piu' velocemente. Un giorno arrivero' a capire le cose al momento, pensa che progressi, senza essere disturbata dalla mia visione contorta e complicata...
Vedi adesso come scrivevo sono nella fase in voglio reagire, in cui tutto è limpido e trasparente e per la prima volta mi sento "libera" di decidere della mia vita...è la prima volta che mi sento così, senza catene, responsabile delle mie scelte, quelle scelte che a suo tempo ho fatto senza appartenere ancora completamante a me stessa. Non sto cantando vittoria, non voglio avere fretta, in fondo non posso esaltarmi solo per sensazioni, eppure vedo che realmente intorno a me tante piccole cose stanno cambiando e per quanto difficile sia mantenere fede alle mie decisioni perchè sono ancora vulnerabile e piena di dubbi, sento che ora le "regole", o il giusto e lo sbagliato, vengono da me, dal di dentro, non sono vissute come imposizioni dall'alto.
A suo tempo ho fatto una scelta, poi la vita ha fatto il suo corso, le bambine mi hanno risucchiato in ruoli che mi hanno trovato impreparata, spaventata, si l'ho affrontato, ma senza avere il pieno controllo della mia vita...l'ho affrontato nel migliore dei modi che conoscevo, me lo sono un po' inventato, ho cercato appigli che non avevo, mi sono raccontata favole su aiuti che non avevo, ma ho lasciato andare proprio l'amore che avevo sotto gli occhi e non riuscivo a vedere...Quando si diventa genitori ti ritrovi nelle mani qualcosa piu' grande di te e io l'ho fatto scontando me stessa, cancellandomi, forse esagero ma neanche troppo sai?...Ora mi sto ritrovando, sono ritornata ad affrontare le cose ma stavolta in modo spontaneo, dalla "pancia" come direbbe Lao-Tzu...la vita sta già facendo il suo corso, non mi ha mica aspettato, non sono vecchia ok ma neanche piu' giovanissima, e allora mi dico che aspetto a viverla, che aspetto a voltare pagina, che aspetto a perdonare e a lasciare andare quello che non è stato, che aspetto ad ad invertire la rotta, a spezzare la catena che mi tiene legata alle scelte non scelte?. Ok cominciamo con una scelta, seguiamo questo binario, diamoci una possibilità di prendere in mano liberamente la situazione..poi vedremo dove mi porterà..questo non lo posso sapere, ma almeno ho deciso di dargli la priorità assoluta, di convogliare tutte le mie risorse ed energie con tutta me stessa, ci sto provando perchè sento che è giusto così...
Se non mi faccio sentire come prima, è solo una conseguenza del nuovo corso, è solo perchè la farfalla sta finalmente decidendo di vivere il suo destino liberamente, il suo volo ora segue il suo istinto, segue "se stessa", quella che sente essere la "sua" via. Non è solo perchè mio marito è geloso della nostra amicizia, lo capisci? sarebbe come dire che non ti chiamo perche' non posso ma vorrei e non lo faccio perchè lui è geloso...non è cosi'.. e quando mi sento di chiamarmi figurati se non lo faccio!!! te l'ho già detto e te lo ripeto. Ti posso solo dire che sentirti l'altra volta è stata una cosa del tutto naturale e mi ha fatto stare bene e tutto questo Patrizio lo sa e lo capisce, anche se gli da' un po' fastidio. Se non ci sentiremo piu' tanto come prima, capirai che è sempre per questo motivo: pensa sempre che io andando verso la piena libertà delle mie scelte, nessuno mi sta "pilotando", è ovvio pero' che se io voglio bene a una persona e so che a lui non fa piacere che io e te ci sentiamo tanto, lo trovo giusto e in qualche modo gli vengo incontro.
Mi hai parlato di qualcosa che stai affrontando anche tu con te stesso, intuisco cosa sia e ti auguro con tutto il cuore di riuscire a venirne fuori. Sei in gamba e ho fiducia in te.
Sono contenta per il tuo lavoro, un po' meno Internet
Insomma sei anche tu una persona disturbata come vedo...che hai capito, mi riferisco a Wolfango :-)
Un abbraccio,
ciao Enrico
Sabry

28 gennaio 2006