….sei sempre rimasto nel mio cuore…Anche lontano.
C’era una tensione, un’energia sottile, in quell’incrocio di sguardi, occhi contro occhi,
che bastava a dire tutto, senza bisogno di parole.
Il mondo si fermava, come sospeso, ogni volta che i tuoi occhi cercavano i miei. Una magia silenziosa, inconfessabile, intensa. E io la sentivo. Tu la sentivi.

Ricordi?

I nostri abbracci… Quegli abbracci che sapevano di casa, di promessa, di eternità. Abbracci così veri da far tremare il tempo. Così rari da far invidia all’universo. Eravamo due respiri che si cercavano, due linee spezzate che si erano ritrovate finalmente intere.

E poi.

Hai scelto di allontanarti. Di allontanarmi. Forse per paura. Forse per orgoglio. O forse perché amare davvero, fino in fondo, richiede un coraggio che sfiora la follia.

Ma c’è una cosa che so: il filo rosso non si spezza.

Quella connessione invisibile, sottile ma indistruttibile, che lega due anime destinate a incontrarsi, resiste anche quando tutto sembra finito. L’unione delle anime gemelle è inviolabile. Non conosce tempo, né spazio. Non chiede permesso. Non dimentica.

Tu vivi ancora tra le pieghe del mio tempo qualitativo — il tempo dell’anima, che non conosce orologi, ma solo battiti. E in quel tempo, io ti trovo. Sempre.

Forse tornerai. O forse no. Ma sappi che il mio ricordo di noi non è un rimpianto. È un frammento di eternità che custodisco con grazia.

E se un giorno il vento ti riporterà a me, troverai questo cuore sempre pronto a riconoscerti. Non per ciò che eravamo, ma per ciò che, nonostante tutto, siamo ancora.