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Caro Silvio,
Da un po' di tempo riusciamo a incontrarci solo nelle memorie della coscienza e del cuore. Il ricordo del momento in cui ti ho salutato tenendoti per mano è ancora così limpido. Sapevo che non era un semplice arrivederci.
Penso spesso allo stupido litigio del giorno prima, di cui non ricordo nemmeno il motivo. Avrei dovuto sfruttare quel momento per dirti quanto ti volevo bene e quanto eri l'unica mia certezza.
Ora sono qui per dirti che non ti ho mai dimenticato. A volte mi sembra di averti accanto, di sentire i tuoi affettuosi consigli e le tue inesorabili raccomandazioni, quelle che consideravo "di troppo" e a volte inutili, ma che ora mi mancano così tanto.
A volte percepisco un tuo abbraccio, non fisico, ma un calore che avvolge lo spirito e il cuore allo stesso tempo. Quando accade, mi sento bene ma, allo stesso tempo, anche molto triste.
Nascondo ancora la mia sensibilità dietro una maschera di ironia perché sento tutto ciò che mi accade come se fosse raddoppiato, e non riesco a liberarmi di questo mio difetto, nonostante ci provi con scarso successo.
Continuo a inseguire sogni e amori impossibili. Non so se, vedendomi adesso, saresti orgoglioso o deluso di ciò che sono diventato. Non credo di avere la tua forza e determinazione, quella che ti ha fatto superare tutti gli ostacoli della vita. Rendevi ogni decisione così semplice e ogni difficoltà sembrava svanire facilmente. Sono lontano dall'affrontare la vita come lo sapevi fare tu, ma ti assicuro che ci sto provando con tutte le forze.
Vedo mio fratello intrappolato nelle sue ansie, diventate come demoni respinti solo dal veleno necessario per liberare la sua coscienza. È faticoso sorridere e mostrare sicurezza quando nel cuore ci sono più dubbi che certezze. Quando sono così stanco da pensare di non farcela, sento la tua pacca sulla spalla. Mi giro e ti rivedo con quei tuoi occhiali colorati e quelle maledette luci da lettura. Ancora mi chiedo dove diavolo li hai comprati. Sembrava che ti piacesse essere ridicolo di proposito per mettermi in imbarazzo.
Se ci penso, ho sicuramente ereditato questo aspetto da te. E così passa la fatica e involontariamente sorrido, come ora.
Mi Manchi
Tuo figlio
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