da Ti manco

Non so più se ti porto dentro o ti sogno,
se sei presenza o miraggio che resiste all’alba.
Nel vuoto del mio telefono spento
ascolto il battito muto della tua assenza,
la linea che non squilla,
il messaggio che non arriva.
Io, prigioniera di una speranza educata,
che bussa piano, senza mai essere invitata.
Tu, tempesta quieta, luce che non guarda,
ombra distratta sul ciglio della mia vita.
Ti ho aspettato nei minuti più lunghi,
come il mare aspetta la marea
senza sapere se tornerà.
Ogni notifica mancata è una ferita che pulsa,
ogni silenzio un frammento di vetro sotto pelle.
Ti avrei chiesto solo: “Come stai?”
Non per curiosità, ma per restare un istante
dentro il tuo respiro, anche da lontano.
Ma l’amore, a volte, è una sola direzione
una freccia che parte e non ritorna,
una condanna senza giudice,
una preghiera senza altare.
Eppure continuo.
Continuo a scriverti dentro i pensieri,
a parlarti nei sogni,
a sperare che un giorno
il tuo cuore si accorga del mio.
Forse l’amore vero non pretende reciprocità:
forse è proprio il suo dolore
a renderlo eterno.

29 ottobre 2025

da Anonimo

Delle due l'una: o il suo cuore è rimasto per sbaglio nella modalità "Non disturbare", o lui non ti merita veramente. Consolati con un gelato!

29 ottobre 2025

da Ti manco

Io scrivo dal cuore.
Tu rispondi dalla testa, peggio, dall’ironia.
Sento nella risposta
paura di amare, travestita da leggerezza.
Meglio ridere che sentire…
Tante volte è l’unica soluzione

30 ottobre 2025

da Ti manco

Purtroppo non posso mangiare il gelato…

30 ottobre 2025

da Anonimo

Non preoccuparti, so apprezzare anche la poesia profonda, non solo l'ironia. Ma il cuore ti risponderebbe che forse proprio quell'amore che tu hai descritto in modo così poetico, quello che non pretende reciprocità alcuna, forse merita più di tutti di essere anche vissuto e non soltanto sognato. Ti rispondo mettendo da parte l'ironia, ma ti invito anche a non mettere da parte il coraggio di chiedere ancora quel semplice come stai!

30 ottobre 2025